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Esprimo il mio consenso ai Parlamentari europei del Partito Democratico che hanno votato a favore del Piano ReArm Europe presentato da Ursula von der Leyen.

Secondo me è sempre necessario calare i propri ideali nel contesto storico e politico in cui ci si trova. A fronte dell'aggressione russa all'Ucraina e delle manovre di destabilizzazione degli altri Paesi al confine orientale dell'Unione (Georgia, Moldavia, Armenia, Azerbaijan), approvo che l'Europa voglia potenziare il più velocemente possibile una propria capacità di deterrenza su tutti i livelli: politico, economico ma anche militare.

Condivido l'obiettivo finale di una vera Difesa Europea, ma è evidente – ce lo dicono personalità come Romano Prodi – che in questo momento non vi sono le condizioni politiche per tentare di realizzare questo obiettivo.

Facciamo però il ragionamento inverso: se il tentativo di Ursula von der Leyen o quello di Emmanuel Macron di potenziare in modo coordinato la difesa europea fossero stati bocciati dal Consiglio Europeo o dal Parlamento Europeo, noi ci saremmo avvicinati o allontanati dall'obiettivo finale di una Difesa Europea?

La mia risposta è che ci saremmo allontanati, forse in modo irreversibile!

Due altre considerazioni:

  1. come facciamo ad affrontare nel partito passaggi epocali come questo senza aprire una discussione che coinvolga anche la base?

  2. stiamo regalando una figura come quella di Sergio Mattarella al centrodestra. Sarei curioso di chiedere ai cittadini in un mercato se sanno quale fosse il partito di Sergio Mattarella prima di essere eletto, per due volte, alla Presidenza della Repubblica. Siamo così timorosi e confusi che non riusciamo nemmeno a valorizzare le personalità che il nostro partito è riuscito a esprimere ai massimi livelli italiani ed europei. Capisco l'idea che ci fosse bisogno di una discontinuità nell’immagine del Partito Democratico, ma poi questa discontinuità chi è stato chiamato ad incarnarla deve riuscire a concretizzarla nei fatti e nella percezione dei cittadini. 

Gennaro Aiello
Credo che l'autentico spirito europeo vada cercato nel Manifesto di Ventotene. L'Europa Unita nasce dopo la Seconda guerra mondiale proprio per scongiurare che potesse ripetersi un evento bellico di quella portata. Assodato che Putin e Trump sono due pazzi, la strategia di Ursula von der Leyen non mi sembra molto lungimirante. Si rischia di ripetere gli stessi errori del Green Deal, laddove, in preda a un ambientalismo prevalentemente ideologico, si sono fatte scelte insostenibili oltre che marginali dal punto di vista dei risultati attesi. Nel caso di ReArm EU la furia difensiva degli europei regalerà agli US alcune centinaia di miliardi dei nostri soldi visto che le armi dovremo comprarle da loro. Ci siamo già lasciati sfuggire la possibilità di mediare una pace seria tra Russia e Ucraina, ci siamo fatti sfilare le terre rare che avrebbero fatto comodo anche a noi europei, ci siamo condannati alla marginalità assoluta e ora vorremmo fare la voce grossa armandoci fino ai denti? Per fare paura a chi? Purtroppo si è generata una frattura nel Partito, ma la scelta di astenersi la trovo assolutamente condivisibile. Avrei anche da obiettare qualcosa sui cosiddetti padri nobili del PD che di errori ne hanno fatti anche loro in passato. Per concludere, le storiche spinte imperialiste di Francia e GB (che per una scelta idiota non è più in Europa) non possono e non devono condizionare le decisioni degli altri Paesi. Alziamo sì la testa ma per ricordare che Spinelli era un italiano e ne siamo ancora orgogliosi.
Claudio Magni
E' condivisibile un piano di un'Europa che implementi le capacità di deterrenza su tutti i livelli, ma posizionerei quelli politico ed economico davanti al militare, che invece primeggia e ci viene propinato con grande enfasi (dobbiamo difenderci da un'invasione della Russia!) e che verrà attuato, di sicuro in Italia, con risorse finanziarie sottratte al Welfare.

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