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Lea_GarofanoUna piazza troppo piccola per contenere il dolore e la commozione delle innumerevoli persone oggi qui intervenute  per l’estremo saluto a Lea Garofalo collaboratrice di giustizia uccisa nel 2009 dal convivente, perché testimone della una faida tra la sua famiglia, quella del boss Floriano Garofano, e quella dell’ex compagno Carlo Cosco.

In piazza, a fianco del palco allestito per la cerimonia, i gonfaloni della Regione Lombardia, della Provincia di Milano,del comune di Policastro (città d’origine di Lea), quello della nostra città e di altri comuni.

Sul palco, listato a lutto con il gonfalone del Comune di Milano, Don Ciotti ed il sindaco della città Giuliano Pisapia .

Presenti sindaci venuti dalle città  vicine , autorita’ e tanta, tanta gente comune.

Molti i giovani.

Il feretro di Lea giunge sul palco portato a spalle da alcune giovani donne fra gli applausi del pubblico.

Dal palco Don Ciotti esorta tutti ad essere conseguenti alle parole con la ricerca della verità

‘’oggi non basta parlare di verità, dobbiamo cercarla.La verità e’ la giustizia di cui abbiamo bisogno’’ dice Don Ciotti e  prosegue:’’ Lea è una martire della verità, testimone della verità’’ Esorta tutti ad essere presenti nella vita con coraggio; lo stesso coraggio con cui Lea ha seguito la sua coscienza per rompere un codice di odio e di mafiosità, a vedere, sentire e parlare.

Messaggio che giunge visivamente  anche dalle innumerevoli bandiere  colorate di ‘’Libera’’ che sventolano in piazza  con il volto sorridente di Lea.

Don Ciotti chiede perdono a nome di tutti per non essere stati in grado di proteggere Lea dal suo atroce destino.

‘’Non e’ stato un incidente a causare la morte di Lea , non e’ stata una malattia, è stata la violenza di alcuni uomini,di quelli che gli erano più vicini’’ ha ricordato il sindaco Pisapia.

‘’Lea è stata un esempio per tutti’’

La cerimonia,  che per volontà della figlia Denise si tiene a Milano, è intervallata dalle canzoni che Lea amava e che Denise ha scelto, per questo momento, di riascoltare  in un ultimo abbraccio simbolico con la mamma e con chi le è stato e le è vicino,  dalla lettura di alcuni brani del diario di Lea e della lettera scritta ma mai spedita al Presidente Napolitano nella quale  esprimeva tutta la sua disperazione ed il suo bisogno di aiuto e chiedeva un segnale di speranza per tutte le persone che si trovano  nelle sue condizioni.

Da poco lontano, Denise che segue la cerimonia, interviene direttamente con parole semplici e tocca il cuore di tutti; è il momento più commovente e con  lei, giovane adolescente colpita da un odio così feroce,  in molti piangiamo.

L’Ave Maria di De Andre’ e gli applausi accompagnano  il feretro,  portato a spalla dal sindaco Giuliano Pisapia, Don Ciotti, Mario Calabresi,Nando Dalla Chiesa e due parenti di vittime di mafie , verso il luogo di sepoltura.

Nella mattinata prima di intervenire alla cerimonia  ufficiale di Milano il nostro sindaco Roberto Scanagatti, si era recato al cimitero di San Fruttuoso per deporre un mazzo di fiori davanti alla targa in memoria di Lea.

A Lei, donna semplice ed allo stesso tempo eccezionale  nel suo coraggio, nella forza della  sua scelta  d’amore va la nostra riconoscenza.

Per Lei e tutte le altre vittime della criminalità affinchè le nostre comunità, i nostri figli possano vivere nella giustizia e legalità,  in un mondo libero dalla criminalità, dalla violenza, dalla sopraffazione, altrettanto forte e presente deve essere l’ impegno e la  testimonianza di tutti: vedo,sento,parlo

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