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L’enciclica Laudato si’, pubblicata da Papa Francesco il 24 maggio 2015, rappresenta una pietra miliare nel magistero sociale della Chiesa. Ispirata al Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi, affronta la crisi ecologica come una questione integrale, intrecciando la tutela dell’ambiente con la giustizia sociale e la spiritualità.

Il documento invita a una “conversione ecologica”, sottolineando che la cura della “casa comune” richiede un cambiamento profondo nei comportamenti individuali e collettivi. Papa Francesco denuncia il degrado ambientale e sociale, evidenziando come l’avidità e il consumismo conducano alla distruzione degli ecosistemi e all’aumento delle disuguaglianze. L’enciclica rimarca l’importanza di un’ecologia integrale che consideri l’interconnessione tra l’essere umano e l’ambiente.

L’elezione di Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, segna una continuità con l’impegno ecologico del suo predecessore. Agostiniano e già vescovo di Chiclayo in Perù, Leone XIV ha maturato una profonda sensibilità verso le tematiche ambientali durante il suo ministero in America Latina. In Perù, ha affrontato le sfide legate alla deforestazione e all’inquinamento, promuovendo iniziative per la tutela del creato e il sostegno alle comunità locali.

Nel suo intervento del novembre 2024 al seminario “Affrontare i problemi della crisi ambientale alla luce della Laudato si' e della Laudate Deum”, tenutosi Vaticano, il cardinale Prevost aveva sottolineato l’urgenza di «passare dal discorso all’azione» di fronte all’aggravarsi della crisi climatica. Ha inoltre criticato l’uso «tirannico» delle risorse naturali a vantaggio di pochi.

Nel suo primo discorso da Pontefice, Leone XIV ha ribadito l’importanza di una Chiesa sinodale, vicina a chi soffre e impegnata nella promozione della pace e della giustizia. Ha salutato la sua ex diocesi di Chiclayo, evidenziando il legame con le popolazioni indigene e le loro lotte per la salvaguardia dell’ambiente.

La scelta del nome “Leone” richiama la figura di Leone XIII, noto per l’enciclica Rerum Novarum, che trattava le questioni sociali del suo tempo. Ma anche quello di Frate Leone, principale discepolo di San Francesco. Allo stesso modo, Leone XIV sembra voler proseguire sulla via tracciata da Laudato si’, integrando la dimensione ecologica con quella sociale e spirituale.

Nel suo primo discorso al Collegio cardinalizio ha richiamato proprio l’esempio di Leone XIII e della sua enciclica Rerum Novarum del 1891, nel contesto della rivoluzione industriale, suggerendo che oggi la Chiesa è chiamata a confrontarsi con una nuova «questione sociale derivante dall’impatto della tecnologia: “Gli sviluppi dell’intelligenza artificiale comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro».

Del resto, al G7 del 2024 Papa Francesco aveva rilanciato il concetto di “algoretica”, l’etica degli algoritmi, proprio per orientare lo sviluppo tecnico in modo giusto e inclusivo, e su queste basi Leone XIV sembra proseguire il cammino del suo predecessore, riaffermando il primato della coscienza anche nell’era digitale.

Se la Laudato si’ di Papa Francesco ha rappresentato un appello profetico alla responsabilità e alla solidarietà, con Leone XIV la Chiesa può continuare a percorrere questo cammino, promuovendo una visione integrale dell’ecologia che unisce fede, giustizia e cura del creato.

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