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20140909 110004 450x800Una visita di poche ore non basta per cogliere tutto lo splendore della Reggia di Monza, che rivela la sua ritrovata magia con ingresso gratuito tutti i giorni fino al 18 settembre, dalle 10 alle 21 (la domenica fino alle 19). Da non perdere! Sono le 10.00 di un martedì qualunque e nelle vie vicine al Parco c'è un insolito viavai: decine di persone convergono verso l'ingresso della Villa Reale

Da subito aria di novità: prati rasati di fresco che profumano di torba e operai al lavoro nella grande fontana.


Già zampilla la vasca più piccola nel cortile, dal quale in molti si dirigono verso quelli che erano i depositi della Villa. Adesso sono i raffinati ambienti che ospitano la biglietteria, il fornito bookshop, l'elegante caffetteria e il ristorante: un'occhiata al menu dà l'idea di una proposta molto curata, ma ad un prezzo accettabile. 
Lo scalone esterno segna il passaggio dalla luce di un tiepido sole di settembre ai toni pastello delle pareti e dei soffitti del primo piano che ancora profumano di stucco fresco.

Lo sguardo corre tra le decorazioni e gli specchi della sala da ballo, dove le fotografie di Piero Pozzi disegnano il contrasto tra il degrado delle stanze prima del restauro e l'attuale splendore.

"Due secoli per dimenticarla, due anni per ritrovarla": così sintetizza il filmato che racconta gli accurati lavori di professionisti ed artigiani in 40 stanze, 10.000 mq. e 2.000 mq. di parquet. 

Dalla balconata sui giardini entra l'odore di erba tagliata e la brezza che agita le foglie del grande salice secolare.
Si resta incantati dalla luminosità dei marmi e dall'ampiezza dello scalone d'onore che porta al secondo piano e agli appartamenti degli ospiti illustri; il misterioso FERT, motto di Casa Savoia, spicca sui grandi lampioni e le foglie di quercia, simbolo di potenza, ornano i parquets finemente intarsiati e le originali porte variopinte.
Ad eccezione di un'armadiatura che nasconde i sanitari di un bagno old style, nei locali nulla è rimasto degli antichi e preziosi arredi.
Ma anche lo spazio vuoto, se ben progettato e inserito in un contesto di valore, ha la sua magia: le colossali travi in legno e i mattoni del Piermarini, abbinati ai tubi in acciaio a vista degli impianti, hanno un indiscutibile fascino nel Belvedere del secondo piano, affidato all'estro dell'architetto De Lucchi, prossima sede del Museo del Design della Triennale. 

Il sindaco Roberto Scanagatti ha detto di aver pensato ai 10 giorni di ingresso gratuito senza gruppi guidati "per restituire la Villa alle persone e perché ognuno si senta libero di girare tra le sale per ritrovare quella bellezza offuscata da troppi anni di abbandono": obiettivo centrato, Signor Sindaco!

 

 

 

 

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