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Un giornata piena di impegni e di incontri quella del neo-segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, al suo debutto da leader a Bruxelles, dove ha discusso con i commissari Almunia e Tajani, il capogruppo Martin Schulz, e gli eurodeputati del Pd.

La candidatura di Massimo D'Alema a Mr Pesc. Contento per l'evoluzione positiva e i passi in avanti sul Trattato di Lisbona con la firma del presidente ceco Klaus (la Repubblica Ceca era l'unica dei 25 stati membri ad non aver ancora firmato il Trattato ndr), Bersani ha giudicato molto positiva la candidatura di Massimo D'Alema al ruolo di Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea. "La candidatura di D'Alema è in campo, nella famiglia socialista c'è un larghissimo appoggio – ha dichiarato il leader del Pd - ma la partita è ancora complicata. In una dimensione europea così vasta, le candidature sono sottoposte a intemperie, ma per l'Italia è già importante avere una candidatura così prestigiosa" ha detto Bersani uscendo dal palazzo della Commissione europea. "Sono giorni importanti per l'Europa e deve ripartire il processo dopo il Trattato di Lisbona – ha continuato - in questo quadro, c'è una candidatura italiana ad un posto prestigioso che può far piacere a tutta l'Italia, anche se la partita non è semplice e si muove sul livello europeo".

Da parte di Bersani sono arrivati anche giudizi positivi anche sull'atteggiamento del governo favorevole alla nomina di D'Alema senza che, per questo, si possa parlare di “inciucio” tra Pd e maggioranza. "Vedo che si fanno ricami ma è una candidatura europea in una dimensione europea. Sarebbe strano che un governo nazionale non prenda questa candidatura come opportunità per tutta l'Italia. Ma questo è il capo e la coda della vicenda".

Conti Pubblici. Bersani ha discusso con Joaquin Almunia dell'andamento della crisi economica e del rischio di stagnazione che colpisce molti Paesi europei tra cui l'Italia. L'allarme lanciato dal commissario europeo all'Economia con le previsioni economiche relative al 2010 che, sebbene prevedessero un piccolo miglioramento, evidenziavano la difficoltà italiana legata all'eccessivo debito pubblico, andava proprio verso questa direzione. "Senza stimoli all'economia – ha dichiarato Bersani - si rischia un avvitamento tra stagnazione e conti pubblici. Non si può stare con le mani in mano. Bisognava e bisogna fare qualcosa di decisivo per l'economia, con una vera manovra".

"C'è un rischio di stagnazione economica – ha evidenziato Bersani - che si unisce alla difficoltà dei nostri conti pubblici. Fin qui sono i dati, poi ci sono le ricette e io ritengo che bisognava e bisogna fare qualcosa di decisivo per l'economia, perché e' sotto gli occhi di tutti che il nostro è l'unico governo che non ha adottato misure di stima per l'economia: la prima manovra è stata sciagurata, con 10 miliardi buttati in interventi come l'Ici e il finanziamento degli straordinari, e poi non si è fatto più nulla se non spostare risorse da una parte all'altra".

“Non è facile, visto il deficit e il debito – ha concluso Bersani - ma servono interventi sui redditi, sulle imprese e sugli investimenti. Sono necessari un po' di soldi in tasca ai redditi medio-bassi e bisogna far ripartire i cantieri delle infrastrutture".

Italia e l'Europa. "Quando l'Italia è stata meno dentro la dimensione europea si è abbassato il tono

riformatore. Io sono il segretario di un partito riformista e l'Europa deve essere un punto di riferimento importante, una medicina politica per l'Italia".

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Il senatore del Pd Vidmer Mercatali, relatore di minoranza della Finanziaria 2010, dopo le dichiarazioni del Commissario europeo agli Affari economici e monetari ha dichiarato: “ha ragione Almunia. Oggi il debito italiano al 117% ha raggiunto livelli allarmanti e, nei giorni scorsi, il nostro Paese ha anche conquistato il primato negativo dell'evasione fiscale con il 50% di evasione di reddito. Insomma, la crisi sarà pure alle spalle, ma noi continuiamo a pensarla come ormai tutti gli imprenditori, i sindacati e anche come molti autorevoli rappresentanti della maggioranza: avremo ancora momenti di grande difficoltà da superare e purtroppo questo governo anche nella proposta di Finanziaria per il 2010 dimostra tutta la sua inadeguatezza".

 

A.Dra

 

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