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colombo_e_cementoDalla vicenda Esselunga in poi è in atto in città, da parte di alcuni media e dalle associazioni ambientaliste un forte attacco all’Amministrazione Scanagatti definita una giunta “cementificatrice” accusandola di aver così tradito le promesse elettore riguardo alla difesa del territorio.

E’ un attacco che non si fonda sulla verità dei fatti e la complessità della gestione urbanistica di una città come Monza. Per questo abbiamo intervistato Claudio Colombo Assessore all’urbanistica, che come nella recente Conferenza stampa con il Sindaco Scanagatti, smonta con fatti e numeri le falsità che in queste settimane sono state prodotte strumentalmente al proposito.

Le Associazioni ambientaliste vi accusa di aver iniziato male e continuato peggio…insomma siete i “nuovi cementificatori” dell città di Monza, come risponde a queste accuse?

Innanzi tutto ricordando alcuni dati di realtà: le associazioni ambientaliste avevano dato il loro consenso al Pgt Faglia-Viganò  del 2007 (quello di riferimento degli interventi contestati) e anche con il loro sostegno ci eravamo opposti alla Variante quella sì del cemento di Mariani (4 mil. di mcubi!) . Come  primo atto questa Amministrazione Comunale ha bocciato e tolto di mezzo la variante Mariani..

Questa Giunta poi, è sempre quella che ha fatto la proposta dei 210 ettari di aree agricole da inserire nel futuro parco regionale indirizzata a Regione Lombardia e l'inserimento della Cascinazza, area verde di oltre 40 ettari, nel Parco della media Valle Lambro, rendendo impossibile ogni speculazione edilizia.

Forse è passata nella cittadinanza e nelle associazioni il famoso slogan “consumo zero del territorio” quando il programma elettorale non lo prevedeva?

Innanzi tutto chiariamoci cosa si intenda per “consumo zero”…se per consumo zero si intende operare sulle aree dimesse e non favorire speculazioni edilizie che mangiano il territorio…il mandato elettorale prevedeva appunto questo: il rispetto del Piano Faglia-Viganò come base di partenza e poi una eventuale riduzione delle possibili edificazioni senza impedire che si favor8isse edilizia sociale e investimenti produttivi

Facciamo parlare quindi un po’ i fatti e i numeri.

Il documento di piano Faglia-Viganò, scaduto il 18 settembre 2012, prevede 200mila metri quadri di superficie residenziale, 60 mila metri quadri di superficie produttiva, e 50 mila da destinarsi alla categoria terziaria. Resta poi la possibilità di incrementare tali cifre del 50 percento qualora vi fossero qualità sociali, di risparmio energetico e simili.

Di queste metrature a disposizioni sono stati autorizzati progetti in 5 anni interventi che andrebbero ad occupare un terzo dello spazio concesso. «Circa 40mila nel settore residenziale (20%), 18.806 nel settore produttivo (28%), 47.698 (95%) in quello terziario.

…ma i Comitati di Quartiere dopo l’operazione Esselunga, stanno anche contestando i Pil che riguardano S.Albino e l’insediamento dell’azienda Arubba, quello dell’area Ugo Forti e altre ancora che sono in arrivo…ci può dire al proposito perché e come interverrete?

Di che cosa stiamo parlando? Le aree in questione: S.Albino, Ugo Forti, galalrana, Via Europa, Essselunga, Cantalupo, Gallarana, Borgazzi etc. sono aree già previste nel piano attuale e si riferiscono a due categorie di assegnazione : aree produttive (Viale Stucchi e S.Albino), che acquistate da privati insedieranno interventi produttivi e di conseguenza centinaia di posti di lavoro. Aree nelle quali sono prevalenti il recupero di aree dimesse, con edificazioni dai volumi contenuti, con grandi percentuali per residenze sociali e quindi rivolte alle categorie di cittadini più deboli nel mercato dell’abitazione.

Ed anche per questi interventi stiamo provvedendo a interventi che riducono volumetrie e acquisiscono aree verdi di compensazione pagate dai privati in altre aree della città..

Infine, il 2013 sarà l’anno della discussione del nuovo documento di piano con cittadini, associazioni, categorie sociali e consiglio comunale. Sarà questa l’occasione ulteriore per dimostrare che la priorità che ci sta a cuore è la difesa del consumo di suolo…e statene certi che facendo riferimento all’attuale piano “andremo sotto…zero”!

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