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La serata di Venerdì 26 marzo organizzata dal Forum lavoro di Monza è l’occasione per confrontarsi sulle politiche dedicate al mondo del lavoro direttamente con il responsabile nazionale del Partito Democratico Stefano Fassina.

La serata costituisce anche il punto di arrivo del lavoro svolto dal forum monzese, confluito ora nel forum provinciale “Economia e Lavoro”(la cui partecipazione è aperta a tutti gli iscritti e simpatizzanti de PD) coordinato da Annamaria Di Ruscio.

Dopo una breve introduzione del moderatore della serata, Ennio Muraro, che ricorda tramite la proiezione di alcuni dati aggiornati al terzo trimestre del 2010 come anche in Brianza si stia facendo ampio uso dei contratti a tempo determinato e atipici (solo il 23% gli assunti a tempo indeterminato), Fassina prende parola specificando che una proposta per la riforma del mercato del lavoro deve essere contestualizzata in un discorso più ampio, poiché oggi non si può parlare di politiche del lavoro senza affrontare, parallelamente, il tema dello sviluppo economico. Le politiche per la crescita diventano quindi l’argomento principe di questa discussione, il mercato del lavoro solo una delle tante variabili e nemmeno la più importante.

Fassina sottolinea come la crisi, una crisi che ormai dura da quattro anni e sembra non avere una fine, ha portato a un generale peggioramento delle condizioni di lavoro, una concentrazione della ricchezza, un indebitamento delle famiglie. In parallelo, i governi dei diversi stati per uscirne hanno approntato politiche economiche di impatto immediato ma sicuramente poco lungimiranti, come l’aumento del debito pubblico per salvare istituzioni private (ad es. l’Irlanda) o iniziative volte ad un aumento delle esportazioni. In questo contesto tra l’altro si vede come manchi prima un ruolo dell’Europa, che non sta dimostrando la volontà di farsi carico del problema della crescita: sono rimaste per ora senza seguito le proposte di alcuni europarlamentari del partito democratico in questo senso (una Agenzia Europea dedicata alla crescita, l’utilizzo di Eurobonds per migliorare la rete delle infrastrutture).

Ritornando poi al tema delle politiche dedicate al mercato del lavoro, Fassina sottolinea come il partito ora abbia una sua piattaforma condivisa, i “dieci punti” inseriti nella proposta Fassina (link a fondo pagina), in particolare dedicati ad aumentare il costo dei  contrati atipici o a tempo determinato (per favorire quelli a tempo indeterminato) e una generale estensione dei diritti  dei lavoratori (ferie, malattia, liquidazione, fondi pensione, etc…) a tutte le forme contrattuali.

Nel corso della serata prendono la parola anche esponenti locali del PD, come Gigi Ponti ed Enrico Brambilla, che ricordano iniziative concrete intraprese dal PD in Brianza e Lombardia per favorire lo sviluppo,ad esempio per uno snellimento della burocrazia o per la creazione delle infrastrutture necessarie alla crescita (banda larga), ed esponenti del mondo sindacale come Dario Pirovano della C.G.I.L., che si sofferma sul problema della precarietà in Brianza e della scarsa capacità di innovarsi delle aziende del nostro territorio(che andrebbero aiutate fiscalmente in caso di investimenti sulla ricerca), e Viganò della C.I.S.L., che ricorda anche lui come le politiche economiche internazionali siano poco lungimiranti e producano semmai inflazione (ci sarà infatti una maggiore emissione di moneta) mentre nessuna propone iniziative davvero di rottura come la tassazione sulla transazioni economiche; rimanendo sulle tematiche locali, sottolinea invece la non capacità delle aziende brianzole di fare rete, anche perché non aiutate da banche e istituzioni.

La conclusione di Fassina è una constatazione, che vuole indicare le modalità che vorrà seguire il PD per favorire la crescita: l’unica modalità per aiutare la crescita è quella si dare alle aziende la certezza di poter svolgere il proprio lavoro in un contesto favorevole, dove la burocrazia non è un ostacolo, i pagamenti (soprattutto dello stato) avvengono in tempi ragionevoli, le infrastrutture sono presenti e ben funzionanti: solo con queste garanzie chi investe ha delle certezze e allora avrà anche la possibilità di assumere.

Per saperne di più: Il documento Fassina

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