Seguici su: Facebook  Instagram  YouTube

cascinazza-monzaQuando l'Assessore all'Urbanistica Clerici, con fare bonario e rassicurante , continua ad affermare in queste settimane che, se va bene, "di questa variante al massimo se ne applicherà il 20%" il dubbio diventa certezza.

La Variante (cambiale) del duo Mariani-Romani, si è fatta per la Cascinazza, come per paragone la Riforma della Giustizia viene fatta per Berlusconi!

Infatti, già il Pgt del centrosinistra, aveva previsto una soluzione che andava, da una parte a salvaguardare la grande parte dell'area agricola e dall'altra, permetteva nelle fasce periferiche dell'area, la costruzione di 120mil mcubi. Così si andava a chiudere, una querelle durata vent'anni e che aveva visto Paolo Berlusconi in prima linea, nel tentare di farne una grande operazione di speculazione edilizia.

La cosiddetta variante, invece triplica nella area della Cascinazza. le volumetrie (420 mila mcubi) e prevede di fatto un nuovo quartiere per la città (per simulazione sono 42 i palazzi per 8 piani quelli previsti)

Dei tanti declamati progetti Expo nemmeno l'ombra, del rischio esondazione del Lambro:: no problem. Come è nell'impronta data a tutto il piano, si cerca invece di fare digerire la "pillolona" ed abbellire il tutto, prevedendo di tutto e di più: parco di quartiere e fluviale, centri ricreativi e scolastici, centri per anziani e asilo notturno (?), centri espositivi e teatri e perfino la locazione di strutture (caserma carabinieri e un nuovo Istituto superiore) che non competono al Comune.

A beneficiarne direttamente, sarà il proprietario dell'area; la holding Raggio di Luna della famiglia Cabassi, che controlla Bastogi e Brioschi sviluppo immobiliare.

Proprio quest'ultima, il 13 giugno 2008, attraverso la controllata Lenta Ginestra srl, ha acquistato da Paolo Berlusconi per 40 milioni il 100% del capitale sociale di Istedin spa, società proprietaria della Cascinazza.

A beneficiarne "indirettamente" sarà ancora il mitico Paolo Berlusconi, perché il contratto di vendita prevede «che si fa salva una possibile ma eventuale integrazione in caso di futura valorizzazione dell'area».

A pagarne un grandissimo prezzo, in termini di inquinamento e traffico, saranno i cittadini di S.Rocco e di Monza, che rischiano di vedersi togliere l'ultimo grande polmone (con il Parco) rimasto e che soffocherà una città destinata a morire di "mal da mattone".

1800 Caratteri rimanenti