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direzione nazionaleOggi prima Direzione Nazionale del Partito Democratico.

Si è aperta con la presentazione della nuova Segreteria e le comunicazioni della nuova Segretaria, Elly Schlein, che ha iniziato il suo intervento esprimendo preoccupazione per il conflitto in Sudan che si è acuito in questi giorni, dell’arresto del leader dell’opposizione in Tunisia, Rached Gannouchi, e ha aggiornato la Direzione sull’incontro appena svolto con l’ambasciatore ucraino.

La Schlein ha poi proseguito sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), di cui si sta discutendo in questi giorni in Aula, sottolineando i limiti del governo a livello progettuale e nel coinvolgimento delle parti sociali. Proprio legato al PNRR, c’è anche il tema della difesa della sanità pubblica e universale, sul quale i provvedimenti che la Meloni sta preparando segnano una pericolosa inversione rispetto agli investimenti del periodo della pandemia. Il PD sottolinea l’esigenza di una capillarità del servizio sanitario nazionale sul territorio, che non sia appaltato solo ai privati e accessibile a tutti. Soprattutto in un Paese che sta sempre di più invecchiando e in cui ila domanda ai servizi di cura sta continuamente aumentando.

Assieme al tema dell’invecchiamento della popolazione, Elly ha toccato il tema della crisi della natalità. Chiamando in causa la precarietà ancora troppo diffusa nel mondo del lavoro, la questione salariale, con il salario minimo e la qualità del lavoro. Stessa attenzione è stata riservata alla scuola pubblica, l’unico vero mezzo di emancipazione sociale su cui servono seri investimenti da parte dello Stato, soprattutto per evitare il crescente fenomeno dell’espulsione scolastica.

Un’altra tema chiave è stato il DDL Cutro, l’accoglienza e l’integrazione degli stranieri.

Sul clima, è stato ribadito quanta poca visione ci sia da parte del Governo attuale. Mancano ancora i decreti attuativi sulle comunità energetiche, una legge sul clima e una seria progettualità per mantenere fede agli impegni che la Comunità Europea ha stabilito. Come Partito Democratico dobbiamo spingere su questo tema, mettendo al centro l’economia circolare. La sfida della transizione ecologica può e deve essere una grande occasione per un piano industriale verde che rilanci investimenti e occupazione nel nostro Paese.

La Segretaria ha poi concluso citando tra gli appuntamenti importanti che il Partito sta seguendo quello della prossima tornata amministrativa, con quasi 800 Comuni che vanno al voto, di cui 17 capoluoghi di provincia. A questo riguardo, l’idea della Destra di abbassare al 40% la soglia per il ballottaggio, è vergognosa e vedrà l’opposizione del PD, che nel frattempo sta lavorando il più possibile per allargare, confrontarsi nel merito dei temi e dei programmi, per innovare la visione politica. Dando l’idea di un partito unito, plurale e con una linea chiara e coraggiosa sui temi.

A questo proposito, verrà lanciata a breve una grande campagna di tesseramento, che dalle Primarie ad oggi ha già raccolto più di 20.000 iscritti. Per costruire una filiera coerente tra le iniziative politiche e questo nuovo Partito Democratico si dovranno svolgere al più presto i congresso regionali e provinciali e costruire una nuova proposta di formazione politica.

 

Dal dibattito che è seguito mi sono segnata questi contributi.

Antonio Misiani ha sottolineato come i temi economici e sociali devono essere centrali nell’iniziativa del Partito. L’Italia governata dalla Destra rischia di tornare rapidamente in una fase di stagnazione economica. Nel 2022 l’inflazione è aumentata del 12% e i salari solo del 2%. Dietro alle scelte di questa Destra c’è un blocco sociale che stanno cercando di consolidare e per questo alla nostra opposizione deve corrispondere a un’azione per costruire un’alleanza sociale e politica nel Paese.

Gianni Cuperlo ha detto che questo è stato un congresso spartiacque, non solo per noi ma anche per tutto il panorama politico italiano, basta vedere ciò che è successo nel Terzo Polo. Ha parlato della guerra, della tesi di “armare massicciamente oggi per disarmare massicciamente domani”, ritenendola profondamente sbagliata, quando dovremmo invece rafforzare l’Europa e la spinta pacifista presente nella società con la quale ricucire un dialogo. Ha poi concluso dicendo che la nuova segreteria non è figlia di una volontà unitaria, e che l’unità è un’opera più complessa di un accordo tra i leader delle prime due mozioni. Sottolineando la contrarietà ai doppi e tripli incarichi e all’accesso patrimoniale alle cariche del Partito e a quelle elettive.

Andrea De Maria ha affermato il bisogno di riflettere sul Partito e sulla nostra democrazia, creando un lavoro vero, con un PD unito e competitivo sia a livello nazionale sia sui territori.

Paola De Micheli ha sottolineato l’esigenza di riattivare il percorso costituente per modernizzare i nostri strumenti organizzativi e per discutere di come vogliamo organizzare nostro il pluralismo interno.

Andrea Orlando ha fatto un intervento sulla volontà del governo di toccare il PNRR per tutelare gli interessi legati all’energia da fonti fossili, alla sanità privata, alla burocrazia. Per questo non basta dire e chiedere che i soldi del Piano di Ripresa e Resilienza vengano spesi, ma che gli obiettivi non siano traditi.

Laura Boldrini ha detto che la prima responsabilità che abbiamo è realizzare ciò che abbiamo portato avanti durante le primarie e aprirci alle tantissime persone che vogliono essere parte del cambiamento che ci siamo impegnati a realizzare.

Nicolò Carboni ha sottolineato la gravità delle affermazioni del Ministro Lollobrigida sulla sostituzione etnica, che si inseriscono nella nuova ideologia che in Europa come negli USA portano avanti i nuovi nazionalismi e la loro rete internazionale. Accanto a questa ideologia il governo porta avanti il modello presidenzialista attraverso il progetto sull’autonomia differenziata. Su questi fronti noi come Partito Democratico non possiamo farci trovare impreparati.

Mauro Berruto ha parlato dell’imminente entrata in vigore della legge sul lavoro sportivo e la modifica dell’art.33 della Costituzione che aggiunge all’ultimo Comma la voce che “la Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. Due riforme epocali volute dal nostro partito nella precedente legislatura.

Stefania Bonaldi ha toccato, tra gli altri temi, quello della presenza dei "cattolici" paragonandoli a una cultura, nella quale i percorsi di impegno di molti fra di noi si sono sviluppati, capace di parlare con i fatti, ispirare i comportamenti, aprirsi al futuro e alla mescolanza. “Tradizione non è adorare le ceneri, ma custodire il fuoco”.