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lavoro 2Pubblichiamo una lettera che un gruppo di iscritti del Circolo 6 PD di Monza hanno indirizzato al Segretario e Presidente Matteo Renzi e, per conoscenza, alla Segreteria Nazionale del PD, alla Direzione Nazionale ai Parlamentari di Monza e Brianza Alessia Mosca, Lucrezia Ricchiuti, Giuseppe Civati, Roberto Rampi e ai Capi Gruppo PD Camera e Senato.

Caro Matteo,

siamo un gruppo di iscritti al Circolo 6 del PD di Monza.   Mercoledì scorso,  come ogni settimana, ci siamo incontrati per discutere le varie problematiche all’ordine del giorno, tra le quali le nuove norme varate nel Consiglio dei Ministri del 12 marzo, su Contratti a termine e Apprendistato.

Ci siamo documentati e abbiamo appreso che fino ad oggi, per stipulare un contratto di lavoro entro i 12 mesi, era necessaria una causale, con eccezione del primo rapporto con il datore di lavoro.

Adesso, invece, non appena entreranno in vigore le modifiche stabilite con decreto legge dal Governo che presiedi,  la causale potrà essere evitata fino a 36 mesi, il contratto potrà essere prorogato fino a 8 volte, nei 3 anni e il totale dei contratti a termine stipulati non potrà superare il tetto del 20% dell’organico.

Di fronte ai toni trionfalistici di Sacconi e di Alfano, che parlano di superamento dei vincoli della legge Fornero e di maggiore liberalizzazione del mercato, ci chiediamo e ti chiediamo in qualità di Segretario  del PD se, consentire a un datore di lavoro di  assumere per otto volte nell’arco di tre anni un lavoratore  con contratto determinato di 4/5 mesi, senza specificare alcuna causa, è proprio necessario e soprattutto se tutto ciò è coerente con la visione e la politica del lavoro del PD.

Tito Boeri, sostiene su “La voce. Info” (e noi condividiamo questa tesi), che “ una norma di questo tipo di fatto introduce un periodo di prova di 3 anni, in cui il datore di lavoro può licenziare senza pagare una indennità, senza dare un minimo di preavviso e senza motivazione. L’unica differenza (con Sacconi) è che Sacconi metteva questi articoli in un disegno di legge, mentre il Governo Renzi li ha messi in un decreto d’urgenza, di efficacia immediata”.

Ma non è tutto. Nel Consiglio dei Ministri del 12 marzo è stata varata anche una legge delega che introduce “eventualmente in via sperimentale”,  “un contratto a tutele crescenti per i lavoratori coinvolti”.

“Il problema – continua Boeri – è che il decreto con la nuova prova triennale rende del tutto improbabile un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Un periodo di prova così lungo spiazza qualsiasi altra tipologia  contrattuale nel periodo di inserimento. E dopo un periodo di prova di 3 anni non si può immaginare di avere un contratto di inserimento, come il nostro, che allungherebbe la fase iniziale del contratto a 6 anni, quando l’anzianità aziendale media in Italia è 15 anni. 

Inoltre il decreto aumenta il dualismo nel mercato del lavoro e innalza le barriere che separano i contratti temporali da quelli a tempo indeterminato.

La confusione è molta.  Il Governo ora deve scegliere. Se converte in legge il decreto rende improponibile l’art.4 della legge delega che introduce il contratto a tutele crescenti. Se invece vuole davvero facilitare la stabilizzazione graduale  del lavoro, abbandoni il decreto e approvi in tempi brevissimi la legge delega. I motivi di urgenza con una disoccupazione sopra il 40% ci sono tutti. In ogni caso le due cose non possono coesistere: vanno in direzioni opposte”.

Per quanto  riguarda poi  le  modifiche al  contratto di apprendistato,  riteniamo un grave errore consentire al datore di lavoro di sganciarlo dall’obbligo della formazione che, da parte integrante come finora previsto, diventerà con le nuove norme del tuo Governo, facoltativa.

Noi tutti quindi ci rivolgiamo a te, ai nostri Parlamentari, che ci leggono in copia, e vi chiediamo di farvi carico delle nostre perplessità e dei nostri timori che, come evidenziato sopra, trovano autorevoli e insospettabili sostenitori.

Chiediamo inoltre agli Organi dirigenti del PD (Segreteria, Direzione Nazionale, Assemblea Nazionale) di verificare che il programma di mandato con il quale tu hai vinto le Primarie con il 70% di voti, venga rispettato, senza forzature e senza evidenti contraddizioni che ne tradiscano lo spirito e il mandato degli elettori.

Auspichiamo inoltre che quella “mobilitazione cognitiva” di cui parlava Barca e che tanti consensi aveva raccolto all’interno del nostro e di altri Circoli, possa finalmente essere praticata e il  compito dei Circoli e degli  elettori, previsto dallo Statuto, possa finalmente attuarsi appieno.

Un cordiale saluto.