Sabato 30 aprile è andata in scena la rappresentazione teatrale "Conosci i fratelli Cervi?" presso il cortile del Circolo Cattaneo. Organizzata dall'Associazione "Gli amici del cortile" e dall'ANPI Monza e Brianza, a cura di Virginia Martini, Antonio Bertusi e Matteo Procuranti.
Una storia non facile, una storia di memoria e di dolore, attraverso un Italia che non esiste più, lontana anche nei ricordi che dovrebbero essere indelebili nelle nostre menti. Una storia che rappresenta la nostra identità eppure non trova riscontro nei sentimenti degli Italiani di oggi, è quella che è andata in scena sabato presso la sala Villa del Circolo Cattaneo.
La vicenda è quella dei fratelli Cervi, fucilati tutti e sette il 28 Dicembre 1943 per mano dei fascisti. A raccontarla è stata una splendida compagnia di attori toscani, che con bravura e con cuore hanno saputo colpire gli spettatori nel più profondo. Medaglia d’argento al valor militare, l’eccidio dei fratelli Cervi rimane una delle più emblematiche della storia della resistenza Italiana.
Alcide Cervi, il padre, che ha visto cadere i suoi figli per mano fascista, nel 1955 aveva scritto un libro di memorie dal titolo “i miei sette figli”.
La storia della famiglia Cervi viene narrata all'interno del contesto di quell'Italia contadina che si trovò ad affrontare l'avvento del fascismo, poi la guerra e infine gli anni della costruzione democratica del paese.
L’invito è a voi tutti di riprendere in mano questo scritto, oggi per fortuna ripubblicato da Einaudi dopo anni in cui era uscito dal listino delle pubblicazioni.
Una storia di questo spessore e di questa importanza non può essere sconosciuta ai più e in particolare ai giovani. La nostra deve essere una battaglia continua, o meglio una guerra senza tregua contro lo svuotamento delle nostre menti! Le armi nostre? Le parole, le idee.
Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Oidio, Ettore. Questi i nomi che dobbiamo ricordare assieme alla loro storia alla loro battaglia per la libertà e l’antifascismo, fino all’estrema fine tragica cui hanno dovuto soccombere.
Raccontare uno spettacolo difficile, quasi impossibile! Poi se parliamo di storie come queste, è il percorso, la narrazione che ci prende per mano e ci riporta a quei giorni. Gli attori sono stati fantastici nel saperlo fare, proprio perché era il loro obiettivo.
Gli attori si sono alternati nel raccontare la vita di ognuno dei fratelli, del padre della madre e delle due sorelle Cervi. Come potete vedere dalle fotografie, nel narrare la loro esistenza c’erano anche momenti di coinvolgimento tra gli attori e il pubblico … un bicchiere di vino rosso per tutti, proprio come si fosse lì assieme in quel piccolo paese alle porte di Reggio nell’Emilia. Poi, pentole sul fuoco, odore di sugo fresco e di basilico appena colto, e pasta per tutti, così come fu quando la famiglia Cervi offrì pasta per tutto il paese dopo aver ottenuto delle terre per loro e non essere più contadini sfruttati da padroni.
Una storia importante, raccontata in maniera sublime, una storia da ascoltare di nuovo, una storia da imparare a memoria. Un grazie a tutti quelli che hanno voluto questo evento!