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NucleareIl governo teme l'impopolarità atomica e si affida ad una moratoria di un anno sul ritorno all'energia nucleare. StellaBianchi denuncia il tentativo di depotenziare il referendum del 12 giugno.

Forse sarebbe stato molto più onesto e semplice che il governo avesse "ci dispiace, abbiamo sbagliato sul nucleare, ora è arrivato il momento di pensare concretamente a come sostenere l'Italia al suo fabbisogno energetico attraverso fonti alternative". E invece anche questa volta la presa per i fondelli e i trucchi per "salvare il salvabile" hanno prevalso sulle reali necessità del Paese e sulla correttezza che le istituzioni dovrebbero avere per mantenere il consenso.

Per Stella Bianchi, responsabile Ambiente del PD, "la moratoria sul nucleare decisa dal Consiglio dei Ministri è il minimo che il governo potesse fare di fronte alla terribile lezione che sta arrivando al mondo intero dal dramma giapponese. Il referendum che si svolgerà il 12 giugno mantiene tutta la sua validità. A meno che il governo non abroghi il decreto con il quale ha dato avvio al suo piano approssimativo e sbagliato di ritorno al nucleare. I cittadini saranno chiamati a esprimersi, diranno se pensano che tornare al nucleare sia una buona idea in un paese che per di più è così esposto al rischio di terremoti. Il Partito Democratico continuerà a sostenere il referendum con un sì per fermare il nucleare. All'esecutivo chiediamo scelte chiare e non diversivi, strategie precise e un piano energetico nazionale che ancora manca. Fin qui abbiamo solo visto un governo che affossa le rinnovabili, non promuove l'efficienza energetica e non ha un'idea per lo sviluppo e il futuro di questo paese. L'Italia merita altro".

"Quanto successo in Consiglio dei Ministri ha dell'incredibile. Il governo ha approvato il decreto che fissa la road map per la realizzazione delle centrali nucleari e contemporaneamente ha deciso una moratoria di un anno prima di scegliere definitivamente il ritorno all'atomo. Il termine per la definizione del piano programmatico spostato ulteriormente in avanti a 24 mesi, cioè a fine legislatura, è un operazione ingannevole del governo che sa già che non servirà a nulla". Lo hanno dichiarato i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.

Se non ci fosse stato il disastro di Fukushima - spiega Alberto Losacco, parlamentare pugliese del Partito Democratico - governo e maggioranza avrebbero proseguito sul piano per il nucleare senza porsi minimamente il problema della sicurezza. Ora arriva una imbarazzata marcia indietro che la dice lunga sulla cattiva coscienza dell'esecutivo, ma che tuttavia non cancella il problema".

(Per leggere di più http://beta.partitodemocratico.it/doc/205259/atomo-una-moratoria-fasulla.htm )