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Logo Giovani DemocraticiUn’altra occasione di riscatto persa dalla giunta Allevi.
Giovedì sera si è tenuto un consiglio comunale a tema “Adolescenti e giovani in città”, l’opportunità di dialogo con diverse figure che operano a contatto con le realtà giovanili si è capovolta nella solita retorica per la quale i giovani sono un problema e non cittadini da accompagnare e sostenere nel loro percorso di crescita.


L’equazione giovani uguale tossicodipendenti è stata il cardine di tutta la serata che ha ruotato solo intorno al disagio, senza affrontare le reali necessità degli adolescenti monzesi.
L’assessore Arena ha illustrato quanto fatto dalla giunta nella lotta allo spaccio, ma i 2,5 milioni investiti nel progetto scuole sicure sembrano solo una facciata.
La giunta, infatti, non si è evidentemente preoccupata di trattare un tema così delicato e complesso come le tossicodipendenze senza sminuirne le profonde cause, le difficoltà di chi ne soffre e gli sforzi (non supportati dal comune) di uscirne.
Per l'assessore la tossicodipendenza è solo un mezzo utilizzato dai giovani per omologarsi e la soluzione è rappresentata dall'affermare con orgoglio la propria differenza.
I fumatori di cannabis sono superficialmente equiparati ai consumatori di droghe pesanti e, come cita il sito del comune di Monza, definiti “problematici”.
L’assoluta mancanza di risposte nasce anche dal trattare il tema in modo sbagliato, accomunando spaccio e consumo, droghe leggere e droghe pesanti, tesi purtroppo sostenuta anche da alcuni degli ospiti scelti dall’amministrazione.
Se non comprendiamo le differenze e la loro centralità nel combattere il problema della tossicodipendenza e dello spaccio, stiamo solamente stigmatizzando i giovani in difficoltà evitando il vero problema (che purtroppo non si cura facendo sport, come Laura Capra proponeva).
Gli interventi degli assessori sono solo serviti a sottolineare la chiusura dell’amministrazione monzese, rintanata nelle mura del comune la lotta alla dipendenza si tramuta in un oltraggio a chi ha bisogno di aiuto, ottenendo oltretutto risultati pessimi nella lotta al crimine.
Eppure, proprio loro, si erano presentati come i paladini della sicurezza.
I problemi dei giovani diventano i problemi di quiete pubblica, di lotta alla criminalità, di immigrati che spacciano, non la solitudine, la dispersione scolastica, la mancanza di opportunità, di luoghi sicuri in cui crescere ed esprimersi, l'assenza di comprensione e di accettazione.
Da parte del comune non c'è stato nessun riferimento a progetti culturali, di inclusione giovanile, di svago, di vicinanza, sopratutto in un momento così delicato e difficile.
I giovani in tutta Italia stanno vivendo un periodo profondamente complesso che ha anche acuito situazioni problematiche, di violenza e di dolore.
Allora, già da adesso, cerchiamo di investire i soldi pubblici non in ronde ma in educazione, aiuto, percorsi di uscita guidata da queste situazioni di disagio.
La politica monzese ha la possibilità e il dovere di accompagnare e sostenere i ragazzi, soprattutto quando le famiglie non ci riescono o non ne sono in grado.
É fondamentale che la giunta si rivolga a tutti per prevenire la nascita di situazioni di fragilità in futuro, anticipando le esigenze giovanili.
Purtroppo a Monza le offerte in questa direzione sono nulle, gli unici punti di ritrovo (come lo skatepark) sono stati chiusi, i corsi comunali (sia a livello sportivo che culturale) sono inesistenti sopratutto per la fascia 15-25, il disegno della città è a misura di over 40 e le associazioni che efffettivamente hanno un ruolo sociale rimangono inascoltate.
Le proposte dell’amministrazione sono soluzioni semplicistiche a problemi complessi e consigli comunali fatti solo per dire di averli fatti.
Nel frattempo la nostra generazione sta ancora aspettando, i giovani di Monza sono lasciati soli e il sindaco Allevi sembra non curarsene.
Siamo una grande città con un immenso potenziale che non solo viene sprecato, ma ostacolato.
Noi giovani, caro sindaco, non siamo un ostacolo ma la base di un futuro già troppo incerto.
Noi giovani, caro sindaco, non siamo un problema o un’emergenza da sfruttare per vincere le elezioni.

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