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La scorsa settimana un medico lombardo è stato condannato a risarcire la Regione per aver emesso troppe ricette farmaceutiche. Secondo il Pirellone, parte in causa nel procedimento, si tratta di una vittoria sul fenomeno dell'eccesso di prescrizioni di farmaci, ma, secondo Ardemia Oriani "la Regione non può vantare questo merito, perché i dati dimostrano il contrario.

Dal 2005, anno in cui è avvenuta la vicenda contestata dalla Corte dei Conti, al 2009, le ricette farmaceutiche sono passate da 55 a 66 milioni, con un aumento del 20%".

"A diminuire è stata la spesa farmaceutica regionale, che nello stesso periodo è rimasta pressoché invariata intorno ai 1.700 milioni di euro grazie all'incentivazione dei generici e alla distribuzione diretta. La Regione, sostanzialmente, risparmia e il cittadino spende di più perché paga un ticket fisso su ogni ricetta. E infatti, nello stesso periodo, la Regione ha incassato dai cittadini per i ticket farmaceutici il 30% in più (da 125 a 166 milioni di euro). Quindi il problema rimane del tutto aperto: il tema dell'appropriatezza non è risolto e la sanità lombarda rimane costosa per i cittadini".

 

 

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