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IMG 157133722527503Sabato 17 gennaio, alla manifestazione organizzata a Milano, in Piazza Luigi Einaudi,    contro il convegno sulla famiglia svoltosi nello stesso pomeriggio a Palazzo Lombardia, era presente anche una nutrita delegazione del PD di Monza: il convegno era ed è stato oggetto di grandi contestazioni per avere ospitato associazioni che in passato hanno preso posizioni omofobe e per l’uso strumentale del logo di Expo sulla locandina concesso da Roberto Maroni - peraltro in aperto dissenso con la BIE - il quale non ha peraltro perso occasione di definire i manifestanti fuori del palazzo “quattro pirla”.

In piazza, sabato pomeriggio, hanno sfilato migliaia di persone, appartenenti a diversi partiti di centrosinistra, ma anche ad associazioni come l'Arcigay, il Partito democratico scende in piazza per affermare le diverse sensibilità esistenti nella società lombarda" ha dichiarato il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri che, riferendosi all'uso del logo di Expo 2015, ha aggiunto: "Potevano organizzare il convegno come Lega Nord e sarebbe andato benissimo. Invece no, hanno questo vizio di cercare di piegare le istituzioni alle ragioni del partito".

Alla manifestazione era presente anche il vicesindaco di Milano, Lucia De Cesaris, e l'assessore alle politiche sociali di Milano Pierfrancesco Majorino. "E' grave - ha affermato la De Cesaris riferendosi al logo di Expo - dare bollini di appartenenza che riguardano una manifestazione che peraltro è aperta al mondo. Metterci il logo di Expo è stata una scelta profondamente sbagliata perché porta qualcuno a sentirsi escluso, non rappresentato in una delle occasioni più importanti per Milano, la Lombardia e l'Italia. In generale, le istituzioni devono rappresentare tutti".

"Milano democratica è in piazza per i diritti, contro chi pensa ancora, come nel Medioevo, che il diverso da sé vada curato", ha affermato Luca Gibillini, consigliere comunale di Sinistra ecologia e libertà, anche lui alla manifestazione: "Milano ha fatto tanto lavoro per essere la città dei diritti", ha proseguito, "e c'è una Regione Lombardia, con Maroni a capo, che pensa ancora che Milano debba essere la città dell'esclusione". Oltre a Gibillini anche diversi altri consiglieri comunali, tra cui Rosaria Iardino del Pd.

Nel frattempo i controlli per accedere a Palazzo Lombardia erano rigorosissimi, con centinaia di agenti e i carabinieri impiegati. Al convegno hanno partecipato quasi tutti gli assessori della giunta regionale nonché diversi esponenti politici, da Ignazio La Russa (Fdi) a Roberto Formigoni (Ncd), fino al ministro delle infrastrutture Maurizo Lupi (Ncd), accolto da un'ovazione al suo arrivo, così come il presidente della regione Roberto Maroni (Lega Nord).

Durante il convegno, attimi di tensione quando un giovane, che si è autodefinito cattolico, è salito sul palco e ha posto una domanda "scomoda". Duramente fischiato dalla platea, alla fine è stato allontanato dalla security.

 

   

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