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PCTPIeri sera è terminata la lunga maratona del Consiglio provinciale sul Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), con l’approvazione del documento con 18 voti favorevoli, uno contrario (IDV) e la nostra astensione.

Il PTCP è il piano che dovrà sovrintendere in futuro allo sviluppo della Brianza e al quale dovranno adeguarsi gli strumenti urbanistici dei 55 Comuni. Uno strumento importantissimo, perché deve trovare una mediazione fra sviluppo e ambiente, infrastrutture, verde e cemento, indirizzando di conseguenza la stessa economia del territorio. Non è stata un'operazione da poco, poiché per il nostro gruppo si trattava di intervenire per cercare di correggere e indirizzare un Piano nato su iniziativa del centrodestra nella Provincia più urbanizzata d'Italia.

Abbiamo voluto fortemente costruire la nostra posizione attraverso la partecipazione, partendo dal seminario di Limbiate del 2010 e impegnandoci in circa 50 riunioni, attraverso il confronto con circoli del PD, le associazioni ambientaliste, le altre forze politiche. In mezzo ci sono stati anche la produzione di un video (“I 40 passi”) e i contributi di professionisti come l'avvocato Claudio Colombo, il professor Arturo Lanzani, l'architetto Alfredo Viganò.

Il confronto politico sul PTCP si è subito mostrato impegnativo, data la complessità degli interessi in campo. Parte del centrodestra (Pdl e Lega) lo ha apertamente avversato, mentre dall'opposizione (Idv) sono partite strane schegge impazzite, soprattutto in relazione al macigno che ha sempre pesato sul cammino del nostro lavoro: la Cascinazza, la grande area dove la famiglia Berlusconi (che di recente l'ha ceduta a un'altra società) ha sempre cercato di costruire, ma dove il Comune di Monza è intervenuto con grossi vincoli che il PTCP del centrodestra era tuttavia intenzionato a spazzare via.

Per noi la priorità era e resta frenare la corsa al cemento, mentre il primo estensore del PTCP, l'ex vicepresidente della Provincia e assessore al Territorio Antonino Brambilla (poi arrestato nell'ambito dello scandalo delle mazzette sul cambio di destinazione d'uso di alcune aree a Desio e Giussano) non ha mai nascosto che il Piano per lui dovesse essere semplicemente una fotografia dell'esistente, una specie di sommatoria dei piani dei singoli Comuni. In fase di adozione del Piano (22 dicembre 2011) abbiamo quindi votato contro: troppo blande le misure anticemento, anche alla luce della bocciatura della nostra richiesta di ampliare gli Ambiti Agricoli Strategici (AAS).

Nel frattempo sono intervenuti l'arresto di Brambilla (16 gennaio 2012) e un intervento regionale (18 gennaio 2012) che ha posto vincoli più duri: con il risultato che ora le aree ancora libere e prive di qualsiasi vincolo, quelle dove si può ancora costruire, sono scese dal 6% iniziale al 3,7%.

INDICI MODIFICHE INTRODOTTE DALLA VERIFICA REGIONALE, DALLE OSSERVAZIONI E DAL LAVORO NELLE COMMISSIONI

 

PTCP adottato

Incr.Verif. Reg.+ osservazioni

Totale

Ambiti Agr. Strat. (AAS)

99,51 kmq

0,979 kmq

100,489 kmq   + 0,98%

Rete Verde

102 kmq

18,135 kmq

120,135 kmq   + 17,78%

Ambiti Az. Paesagg. (AAP)

42,544 kmq

25,534 kmq

68,078 kmq     + 60%

Ambiti Int. Prov. (AIP)

12,55 kmq

8,524 kmq

21,074 kmq     + 67,92%

TABELLA RIASSUNTIVA PTCP APPROVATO

PTCP adottato

(% su superf. Territoriale)

PTCP approvato

(% su superf. Territoriale)

Sup. territoriale

405.57

100%

 

100%

Aree urbanizzate

218.96

54%

218.96

54%

Aree non urbanizzate

186.61

46%

186.61

46%

Aree non urban. Tutelate

161.86

39.9%

171.41

42.3%

Aree non tutelate

24.75

6.1%

15.20

3.7%

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