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bilancia-giustiziaNell'ambito del ciclo di incontri che il Circolo 4 sta proponendo per conoscere e parlare delle proposte politiche che le Commissioni in Assemblea Nazionale hanno elaborato, Mercoledì 23 abbiamo proposto l'attualissimo tema della Giustizia.

I relatori della serata erano l'Avv. Donatella Paciello e l'Avv. Stefano Spadari, entrambi civilisti che si sono messi a disposizione per illustrare anche le parti della proposta relative al processo penale.

Inizia a relazionare Donatella Paciello specificando come la proposta del PD parta dalla Costituzione, in altre parole si àncora al progetto costituzionale senza snaturarlo.

Ha come basi dunque i principi fondamentali della Costituzione:

  1. uguaglianza: diritto di tutti i cittadini di poter accedere alla giustizia;
  2. funzione rieducativa della pena: che è messa in discussione dal fatto che l'ordinamento carcerario odierno non è assolutamente in grado di garantire;
  3. giusto processo: (art. 111 della Costituzione) che si declina in termini di garanzia della rapidità della giustizia (ad oggi 5.000.000 di cause pendenti!)

Nella proposta del PD si ritiene che non sia necessario aggiungere nuove norme, piuttosto occorre utilizzare ed applicare le norme attuali, riformando qualcosa ma non a livello costituzionale. I punti salienti della proposta sono:

ñ  riti processuali: riti che regolano diverse materie (processo del lavoro, rito locatizio, rito ordinario, rito sommario, etc...); la proposta è quello della semplificazione dei riti processuali;

ñ  qualificazione della giustizia: occorre impegnarsi per qualificare il personale esistente, professionalizzarlo per poter utilizzare al meglio le risorse già disponibili;

ñ  calendario del processo: i tempi medi per arrivare a sentenza definitiva sono circa di 8/9 anni, inoltre questi tempo non sono uguali per tutte le procure ma c'è molta diversificazione. In alcune procure c'è efficienza in altre no. Pertanto le esperienze di queste procure efficienti  dimostrano che si possono efficientare i processi anche senza stravolgere le regole.

ñ  introduzione di un manager: che possa affiancare il presidente del tribunale per agevolare il processo di efficientamento.

ñ  riorganizzazione degli uffici giudiziari: ci sono tante piccole sedi in cui c'è addirittura un solo magistrato. Ciò causa rallentamenti, concentrazione di diverse competenze processuali su un solo o pochi magistrati. Certo questo spesso si scontra con le volontà politiche delle realtà locali perché ognuno vuole poter lavorare nel proprio territorio. Anche l'avvocatura si trova d'accordo con avviare questo processo riorganizzativo;

ñ  specializzazione del magistrato: ormai è impossibile possibile pensare a magistrati tuttologi (spesso accade nelle piccole procure) che trattino di tutto, ma è necessaria una specializzazione data la vastità della normativa.

ñ  termini di legge o processuali: da regolamentare anche per i magistrati. Per esempio adesso  per la deposizione della sentenza esistono ii termini per gli avvocati ma non per i magistrati. Il tempo del processo deve essere contingentato. Ognuno deve poter fare bene la sua parte.

ñ  potenziamento a costi contenuti: prevedere figure che affianchino i magistrati (che attualmente sono oberati di lavoro) stagisti, studenti universitari, tirocinanti che aiutino il magistrato a svolgere le sue funzioni. Si è fatta una stima che se retribuissimo queste persone con una minima retribuzione (800 euro) si arriva ad una spesa di 80.000.000 € annui, che è una spesa nettamente inferiore a quanto lo Stato ha speso nel 2010 per i ricorsi fatti dai cittadini per i rimborsi chiesti per i ritardi nei processi: 200.000.000 €

In conclusione Donatella spiega come la legge sulla conciliazione, appena approvata dal Governo, sia criticabile.

Le criticità sono rappresentate dal fatto che la conciliazione non deve essere obbligatoria perché questo è un po' come privatizzare la giustizia.

Altro aspetto problematico è quello della garanzia di qualità dei conciliatori. La legge prevede che possano fare conciliatori laureati triennali senza una specifica competenza giuridica. L'obbligatorietà della conciliazione è contraria allo spirito della conciliazione stessa.

Stefano Spadari illustra la proposta PD sul processo penale.

Alcuni ambiti sono comuni al processo Civile (territorialità per esempio) ed anche in questo ambito la proposta è orientata ad abbreviare i tempi della giustizia mantenendo le garanzie. Ci sono tanti processi contumaciali (es. immigrazione clandestina la procura di Agrigento dovrà fare migliaia di processi).

Un tema importante è quello di riordinare la disciplina delle indagini preliminari.

Altro elemento che fa riflettere (che vale anche nel civile) è quello che per un ricorso in Cassazione passano 4, 5 o anche 6 anni per fissare l'udienza.

Anche qui occorre abbreviare i tempi l'obbligatorietà dell'azione penale va rafforzata (non indebolita come sta proponendo questo Governo). Si prevede anche la riorganizzazione del Consiglio Superiore della Magistratura.

Anche nel penale la proposta pone importanza alla formazione e qualificazione del magistrato.

Lo strumento delle indagini, come le intercettazioni, devono rimanere garantendo certamente la privacy delle persone.

La situazione nelle carceri è drammatica, il numero di detenuti aumenta di oltre 600/700 al mese, per cui periodicamente occorre pianificare una amnistia o un indulto.

Il PD propone di utilizzare l'istituto di messa a prova, come per i minori a cui viene data la possibilità di riconciliarsi con se stesso e la collettività e di riparare con la persona offesa.

Il PD propone il “Patto per il reinserimento e la sicurezza sociale” con il quale il detenuto con determinati requisisti (espiazione di metà della pena e un residuo della pena medesima non superiore a 3 anni, non imputato di reati particolarmente gravi quali quelli previsti dall’articolo 4.bis dell’ordinamento penitenziario), ha l’opportunità di una presa in carico da parte della rete integrata dei servizi sociali e un sostegno per la ricerca di un lavoro e la ricostruzione di un contesto socio-familiare adeguato al reinserimento. Questo potrebbe alleggerire le carceri.

Per garantire il rispetto della dignità dei detenuti la proposta prevede l'istituzione del Garante nazionale delle persone private della libertà personale, un organismo di vigilanza nazionale (i diritti vanno declinati su scala nazionale per evitare disomogeneità applicative), indipendente (con nomina parlamentare), articolato localmente. E' già istituito con successo in moltissimi Paesi europei ed inoltre l'art 31 della costituzione lo prevede.

Il Circolo poi si è aperto ad alcune domande dei partecipanti:

Fabio: come si misura l'efficienza di un sistema giudiziario di un Paese?

Donatella: gli organici sono sottodimensionati, ma misurando il numero di cause esitato per esempio. In alcuni tribunali è possibile sapere questo dato, in altri non lo è. Non ci sono statistiche o catalogazione del lavoro che si fa;….  se dovesse passare il concetto di responsabilità così come si intende nel senso comune, potrebbe essere condizionante per il magistrato portandolo a non effettuare l'azione penale;…. per esempio monitorare è uno strumento per efficentare il lavoro, molte procure non riescono a recuperare quanti processi vengono espletati in un anno. Le persone da affiancare non devono essere amministrativi (come è adesso) ma personale competenze in giurisprudenza.

Mario: Una giustizia che non è tempestiva non è giusta. In Italia difettiamo di un eccesso di litigiosità (in Italia 230.000 avvocati!). Il magistrato Nicola Grattieri propone soluzioni buone per dimezzare i tempi della giustizia.

Ettore: quale è la posizione del PD sulla responsabilità dei giudici (questa è una posizione che ha presa sulla popolazione)

Stefano: se facciamo un parallelo con il settore della medicina, il paziente è libero di scegliere la struttura dove effettuare cure mediche, il cittadino invece non può scegliere la procura o il magistrato. Per cui la responsabilità del magistrato ha un senso differente.

Adriano: a proposito di condividere le buone prassi è una cosa fattibile nella pratica? I Magistrati non hanno assistenti ma, mi chiedo, ci saranno aiutanti che possono aiutarli nell'operatività? Per certi ruoli alcuni non sono competenti, che significa?

Ma non solo domande…anche prese di posizione:

Donatella e Jorge: i giovani sono molto preparati sulla informatizzazione, possono essere una risorsa fondamentale

Danilo: sono contrario alla responsabilità dei giudici, serve solo per mettere in un angolo il giudice. Parto dal concetto che il giudice sia in buona fede nello svolgere il proprio lavoro.

Jiudith: il giudice ha una responsabilità pubblica, non privata come per esempio il medico. Questo è un altro elemento da tenere in conto. Non ci sono specializzazioni dei giudici?

Donatella: dipende dalla dimensione del tribunale se la struttura è più grande esistono le sezioni che hanno competenze differenze, mentre quelli più piccoli si trovano a dover far tutto

Fabio: In estrema sintesi la proposta del Partito Democratico è quella di razionalizzare ciò che c'è già adesso senza stravolgere le norme costituzionali che regolano i processi giudiziari. Inoltre la novità più grossa sembra essere quella di incentivare la gestione manageriale degli Uffici giudiziari, anche affiancando al magistrato dirigente giudiziario la figura del manager dell'Ufficio Giudiziario, con autonome e precise responsabilità.

Tema tosto e complesso quello della giustizia  ma serata utile per un Circolo che continua il suo impegno per conoscere e capire problemi e proposte del Pd anche a livello nazionale

Per saperne di più: GIUSTIZIA | Proposta programmatica

20 maggio 2010

http://beta.partitodemocratico.it/doc/100228/il-programma-fondamentale-del-partito-democratico-per-la-giustizia-si-chiama-costituzione-repubblicana.htm

http://beta.partitodemocratico.it/doc/104438/le-proposte-del-pd-su-giustizia-civile-organizzazioni-e-carceri.htm