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assemblea_pd_monzaIl positivo risultato delle elezioni monzesi ha consegnato al Pd una situazione molto diversa dalla precedente: da forze politica di opposizione e forza di governo, con 15 persone attive (compreso il Segretario, oggi anche capogruppo) entrati in Consiglio Comunale.

C’è quindi la necessità dir riflettere e dibattere assieme su che obiettivi e come il Pd monzese deve ridefinire il proprio progetto in un contesto diverso.

La relazione di Marco Sala all’assemblea cittadina è stata centrata sull’analisi della situazione e delle possibili prospettive, ponendo nodi da sciogliere e individuando più strade da percorrere possibili.

“I doppi ruoli”

Un primo problema è quello della sovrapposizione di ruoli (livello politico e consigliare) che pone questioni di principio (possono coesistere nelle stesse persone le due funzioni che dovrebbero essere complementari e autonome?) e di fattibilità (è possibile mantenere seriamente due impegni?).

Al riguardo Sala ha disegnato due scenari: una ridefinizione dei nuovi organigrammi (segretario – coordinatori di circolo) entro l’autunno oppure mantenimento dello status quo fino a dopo le elezioni politiche.

Lo stato di salute del Pd cittadino e dei circoli

L’analisi fin qui fatta dall’esecutivo e dai report pervenuti dai singoli circoli evidenzia una situazione diversificata:

__MCE_ITEM__-       il Pd a livello cittadino, pur con i suoi limiti, sembra avere tenuto la barra politica e organizzativa, premiato anche dai risultati elettorali ma sono evidenti le lacune derivanti da un mancato pensiero e lavoro sulle questioni nazionali e sulla capacità di incidere nei diversi livelli “superiori” del partito

__MCE_ITEM__-       I Circoli territoriali, presentano esperienze adeguate al loro ruolo in due/tre realtà mentre in altre vuoti e mancanze di presenza hanno raggiunto i livelli di guardia. Anche su questo aspetto si sono individuate due prospettive: mantenimento dei circoli come sono attualmente e recupero delle situazioni “più deboli” oppure ridefinizione del loro ruolo e della loro collocazione territoriale

Pur dentro queste problematicità, la relazione di Marco Sala, ha voluto fissare alcuni “punti fermi” dai quali ripartire a settembre:

__MCE_ITEM__-       il progetto per il quale è stato eletto Segretario: innovazione, inclusione,partecipazione

-       un Pd interlocutore del Sindaco, della Giunta e del Gruppo Consigliare che sia “sostegno” in termini di idee e mobilitazione ma anche funzione “critica” e di stimolo propositivo al al lavoro istituzionale –

-       una presenza come partito nel territorio (dentro e fuori la coalizione), una presenza che sappia mantenere bene accese le “antenne” dell’ascolto e della partecipazione della città.

L’Assemblea aveva il compito di iniziare a “sgrossare” le questioni poste dalla relazione, mentre due gruppi di lavoro dovranno preparare un seminario aperto a iscritti e simpatizzanti per il mese di settembre.

Alcune prime indicazioni sono emerse dagli interventi:

Fabio Rubini: necessità di costruire “circoli reali” di chi partecipa veramente e semmai ripensare in zone più allargate (modello milano) le funzioni elettive di coordinamento

Tina Colombo : ha sollecitato il gruppo consigliare a farsi carico dell’iniziativa nazionale riguardo ai diritti dei minori figli di “migranti”, ha richiesto maggiore trasparenza e informazione nelle scelte fatte dal Segretario e ha posto la questione delle nomine sulle municipalizzate e richiesto di coinvolgere da subito che ha operato (bene) in campagna elettorale.

Basilio Pugliese: ha fatto presente come sia difficile, in un quartiere come S.Rocco coinvolgere nuove persone nel Pd e come il “tesseramento” sia a volte un ostacolo insormontabile alla partecipazione soprattutto dei giovani

Anna Zunin, Franco Monteri e Corrado Guarnaccia, pur con sfumature diverse, hanno confermato l’indispensabilità del ruolo dei Circoli territoriali e la necessità che ripartano i cantieri delle idee.

Con l’Assemblea Cittadina il Pd di Monza è quindi ripartito ed entro l’autunno, dovrà essere in grado di presentare un progetto adeguato alle nuove sfide che ci aspettano dopo la vittoria alle elezioni comunali.

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