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autodromoMonza, 13 gennaio 2010 – "Per dire un no definitivo all'ipotesi di un Gp a Roma che avrebbe sicuramente decretato il fallimento di quello di Monza, è stato necessario l'intervento diretto del boss della Formula 1 Bernie Ecclestone, che ha ribadito che 2 Gp in Italia non si possono fare.

Fino al pronunciamento del padrone della Formula 1 Berlusconi, il leader della Lega Bossi e i rappresentanti del nord dei partiti di centrodestra sono stati capaci solo di urlare inconsistenti prese di posizione a difesa di Monza e più o meno direttamente contro il Gp all'Eur senza però portare a casa nessun risultato".
Lo dichiarano Domenico Guerriero capogruppo Pd in Provincia di Monza e Gigi Ponti, segretario provinciale, commentando la lettera inviata dal patron della F1 al sindaco Roma Alemanno.
"Pdl e Lega Nord – continuano gli esponenti Pd - sono al governo ma non sono stati in grado di far la cosa più semplice del mondo, cioè far cambiare idea al sindaco di Roma Alemanno e alla presidente del Lazio Polverini, disponibili fino a ieri a sostenere anche con soldi pubblici la manifestazione nella capitale. La Provincia di Monza guidata dal centrodestra non è stata nemmeno in grado di tutelare in tribunale gli interessi delle Brianza, come avevamo chiesto. L'unica cosa più o meno concreta – concludono Ponti e Guerriero -, una brillante idea, è stata la decisione, suggerita da Bossi, di avviare una trattativa con il sindaco di Roma, fortunatamente superata dall'uscita di Ecclestone. Il no del padrone della F1 è un vero e proprio smacco per i falsi paladini del nord e dei veri interessi del paese".

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