Seguici su: Facebook  Instagram  YouTube

Una regione attraversata da una marea nera, da nord a sud e giù lungo il Po, verso l'Adriatico. Non sono immagini dell'altro mondo ma di un ambiente che attraversiamo quotidianamente per andare a lavorare, per recarci a scuola, per vivere.
L'immenso quantitativo di petrolio fuoriuscito mercoledì mattina a Villasanta, in provincia di Monza e Brianza, dai serbatoi dall'azienda Lombardia Petroli sta provocando un vero disastro ambientale. Indipendentemente dagli interventi di contenimento già predisposti e che ognuno auspica possano ridurre il danno, sono doverose da subito alcune riflessioni che rinviano alle responsabilità di una simile calamità, al ruolo degli organi di controllo, alla cultura dell'irresponsabilità che attraversa il nostro paese e la nostra regione.
Lo sversamento avvenuto ha un'origine dolosa che deve essere accertata a partire dall'atteggiamento dell'azienda che, dopo l'incidente, ha impedito per ore ai tecnici esterni di entrare per le necessarie verifiche. Purtroppo, le modifiche di legge appena approvate dal governo - e che pare depenalizzino i reati ambientali riguardanti il versamento nelle acque di scarichi industriali - non possono lasciare tranquilli i milioni di cittadini che, con questo disastro, vedono compromesso un recupero del fiume che durava da anni e che era costato miliardi di euro.
A ciò vanno aggiunti gli errori e i ritardi negli interventi, dovuti anche all'imperfetto coordinamento tra le province. Ciò che dovrebbe funzionare come un orologio svizzero è apparso, agli occhi di tutti, fortemente inadeguato a fronteggiare le situazioni critiche. Manca, in sostanza, un ragionamento responsabile sull'importanza di una legislazione di controllo e, più in generale - l'abbiamo verificato in questi mesi in Lombardia - di un sistema di salvaguardia ambientale.
Un'emergenza di questo tipo, che avrà ricadute durature sul nostro territorio, deve vedere al centro della decisione politica il tema della sorveglianza in nome di una sicurezza delle persone e dell'ambiente che sono e devono rimanere prioritari. L'inquinamento del Lambro, nonostante le parole rassicuranti di Bertolaso, rischia di lasciare un'eredità pesante sull'ambiente lombardo nei prossimi mesi e anni e a pochi passi dall'Expo e, quindi, serve una prevenzione vera contro i crimini ambientali e una politica determinata e forte, in questo campo.

1800 Caratteri rimanenti