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Sabato 25 ottobre scorso si è tenuto presso il Teatrino della Villa Reale di Monza, promosso e organizzato da Roberto Rampi, deputato del PD e membro della Commissione Cultura alla Camera, un interessantissimo convegno sul tema della cultura in Italia, sul ruolo che deve avere, oggi e nel futuro, per lo sviluppo democratico ed economico dell'Italia e per la formazione di cittadini consapevoli e partecipi alla vita della propria comunità e, più in generale, dell'Italia intera.

Ne hanno discusso relatori di alto livello, provenienti dalle più diverse esperienze, da quelle più propriamente amministrative e politiche - come i sindaci di Monza e Cremona, Roberto Scanagatti e Gianluca Galimberti, il neo Presidente della Provicia di Monza e Brianza Gigi Ponti e l'Assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno - a quelle più prossime alla "creazione" stessa della cultura, tra i quali Francesco Escobar, direttore del piccolo Teatro di Milano, Andrea Piersanti, giornalista e critico, e Francesca Cima, Presidente dell'Anica e produttrice del film premio Oscar "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino,.

Tutti uniti daun denominatore comune: l'amore per la cultura, intesa nella più ampia accezione possibile, e la convinzione della centralità della stessa per la crescita, morale e materiale, del Paese.

Ne è uscito un dibattito molto ricco e articolato che - per arrivare a discutere del provvedimento sull'Art Bonus - ha preso le mosse da un'idea espressa con chiarezza da Escobar e ribadita da tutti i relatori intervenuti: l'Italia deve superare la dicotomia tra bene culturale e cultura attiva, intesa come nuova cultura rivolta al creatività e non solo alla statica osservazione di quanto è stato.

Escobar ha definito questo approccio una "visione unicamente turistico-museale della cultura", un approccio sbagliato, che non ha anologhi nell'intera Europa, o forse persino nel mondo, e che è stata deleteria sia in termini di tutela che di valorizzazione dell'arte e della cultura in generale.

Idea condivisa anche da Andrea Piersanti, giornalista e critico, il quale ha sottolineato come, a parte qualche lodevole eccezione - il Parco della Musica di Roma o ul Piccolo Teatro di Milano - l'Italia da tempo non offre più produzione culturale, quello che l'ha resa, in tutta la sua storia, modello e ispirazione per tutto il mondo.

A tutto questo si aggiunge come anche per gli amministratori locali più attivi e sensibili al tema, sia di fatto reso molto difficile, anche a causa di una legislazione stratificata e incorente, liberare quelle energie che pure esistono sui territori. 

Filippo Del Corno, assessore alla Cultura di Milano, ha portato il suo contributo testimoniando l'esperienza felice che Milano, dopo decenni di stasi totale, sta vivendo negli ultimi anni e sottolineato come ciò sia stato possibile anche ripensando il ruolo delle amministrazioni locali che, invece di farsi produttori direttamente di cultura, possono e devono fungere da catalizzatori e "facilitatori" delle iniziative che vengono dalla società.

Nel pomeriggio sono intervenuti Alessandro Alfieri, segretario del Partito democratico della Lombardia, e Roberto Rampi. Alfieri ha sottolineato come anche l'Expo debba essere vista e vissuta come una grande occasione di promozione della cultura, facendo diventare i sei mesi dell'evento un importante momento di incontro e non solo una esposizione.

Roberto Rampi si èquindi soffermato sul provvedimento di istituzione dell'Art Bonus, sottolinenandone la natura di incentivo fiscale che di fatto “rivoluziona il rapporto tra pubblico e privato nella cultura”.

Cogliendo le critiche da più parti sollevate sulla "parzialità" degli incentivi - previsti solo per i beni culturali ma non per le attività culturali, a sottolineare, ancora una volta, la persistenza di una divisione da superare - Rampi non ha escluso che, in un prossimo futuro, il bonus venga esteso anche alla produzione della cultura: "L'Art Bonus non è il punto di arrivo - ha precisato -  ma è un primo passo fondamentale verso la volontà di costruire un nuovo percorso culturale".

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