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assemblea_nazionale_pdSabato 6 ottobre a Roma si terrà l’attesa Assemblea Nazionale del Partito Democratico al cui ordine del giorno sono argomenti di grande rilevanza politica nazionale e di fondamentale importanza per la basi statutarie del nostro partito.

Saranno infatti discusse ed approvate le regole di accesso per la partecipazione di candidati del PD alle primarie di coalizione (con conseguenti modifiche statutarie) oltre alla definizione del mandato al Segretario per la sottoscrizione dell’accordo politico e programmatico tra le forze del campo democratico e progressista e per la definizione delle regole per le primarie di coalizione.

Noi come Partito Democratico di Monza abbiamo quindi ritenuto importante realizzare, qualche giorno prima dell’assemblea, un momento di riflessione e confronto sulla stessa assieme a coloro che rappresenteranno in questa occasione il nostro territorio.

L’occasione è stata una l’assemblea di mercoledì 3 ottobre, aperta ad iscritti e simpatizzanti, dove era presente la delegata di Monza all’Assemblea Nazionale Giovanna Porro (altra delegata di Monza è Anna Bonanomi che non ha potuto essere presente).

Dei diversi interventi riportiamo alcuni tra i più interessanti:

Ha aperto la discussione, in quanto delegata, Giovanna Porro, che vista l’importanza della consultazione ha lamentato come i delegati siano stati poco informati sui temi e documenti che si sarebbero discussi. Sarebbe quindi necessario portare come principale istanza all’assemblea una maggiore comunicazione in merito, in caso contrario ne va della reale democrazia interna al partito.

Tina Colombo, allacciandosi alle parole di Giovanna, lamenta fortemente la poca informazione “ufficiale” su quanto si sarebbe discusso nell’assemblea (rammentando come ciò sia già avvenuto in occasione di altre assemblee di partito regionali o nazionali) e dello stesso avviso sono Fabio

Rubini ed Ettore Pajola, il quale propone per protesta che i delegati di Monza disertino l’assemblea . Claudio Rubini sottolinea infine che si parlerà solo della proposta del PD per le primarie, non del regolamento definitivo che sarà quello deciso dalla coalizione.

Ennio Muraro introduce invece il tema del “registro degli elettori”, che ritiene uno strumento che abbasserà l’affluenza della consultazione in quanto farraginoso e  poco attento alla privacy dei partecipanti.

Fabio Maggioni afferma che cambiare lo statuto non è una operazione da farsi alla “leggera” pur essendo in questo caso necessario (nel punto che prevede il segretario automaticamente candidato premier), aggiungendo che quindi d’ora in poi sarebbe il caso di scrivere le regole con maggiore attenzione; aggiunge anche che, pur trattando l’assemblea delle regole delle primarie, per il momento non si parlerà né di codice etico né di come sarà regolato il finanziamento dei candidati partecipanti.

Sergio Civati afferma che definire le regole delle primarie prima di definire un progetto e le alleanze lascia ai singoli candidati la definizione degli stessi, ciò porta quindi ad uno scontro e non ad un confronto. Indica infine le primarie di Monza come modello, un caso in cui le regole sono state stabilite solo dopo aver definito le alleanze e i valori condivisi dalle forze partecipanti.

Ezio Dondé ha chiesto invece di avere maggiore fiducia negli organi che stanno lavorando per preparare l’assemblea, cercando di dare meno peso a quanto leggiamo sui media e guardare più a quanto avverrà realmente.

Andrea Campora ha sottolineato come l’utilità di queste primarie sia in funzione del sistema elettorale che si deciderà di adottare (maggioritario o proporzionale) e che semmai sarebbe più corretta una spinta verso le primarie di coalizione per i candidati in lista nel caso venga mantenuta l’attuale legge elettorale.

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Appunti della nostra delegata all?Assemblea nazionale a Roma

Maria Giovanna Porro.

Non ho ancora ricevuto la convocazione ufficiale con relativo o.d.g. e, sulla base di quanto leggo e sento, vorrei condividere alcune domande e la mia difficoltà nel decidere se partecipare a questo momento così importante per il PD e, forse, per il Paese:

-  ritengo che essere stata eletta a far parte della Assemblea mi dà il diritto e il dovere di partecipare ma, come ho già avuto modo di dire, dopo essermi confrontata almeno con il Circolo: sento solo io questa esigenza? Anche dal "basso" arrivano sollecitazion i per un sempre maggior coinvolgimento

- le primarie: vorrei che NON si facessero, non si facessero a queste condizioni perchè lo strumento che il PD si è dato è veramente "democratico" ma non ci sono date, regole e soprattutto non ho ancora capito se saranno prima quelle del partito e poi di coalizione.
Lo statuto del PD prevedeva una regola precisa, perchè Bersani non ha proposto di cambiarla durante la scorsa assemblea o, e ne aveva tutta la legittimità, chiederne la conferma? Ad oggi non staremmo assistendo a questo rincorrersi, quasi giornaliero, di nomi detti, ritirati, possibili e al contempo si sentono nomi di candidati che non sapevo facessero parte della coalizione
Vorrei che NON si facessero perchè le spese che i singoli candidati dovranno sostenere mi fanno una certa impressione: 250 mila euro (dichiara Renzi e non so gli altri) siamo sicuri che sia un costo utile per esercitare una democrazia partecipata in questo momento?

- non mi piace la rottamazione di nessuna persona, ma allora perchè va di moda anche nel PD nominare nei propri staff  solo "giovani"? Ma saranno questi giovani liberi di impostare il lavoro o dietro apparato continuerà a dettare legge?

- avrei voluto discutere anche della Carta di intenti , forse a livello locale si farà un incontro, ma nel frattempo chiedo a tutti di leggerla (presso la sede di via arosio ce ne sono molte copie che, forse, dovremmo anche distribuire) e chi ha voglia condividere con me le sue riflessioni

Giovanna Porro

 

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