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pd-conf-sdonatoVenerdì sera presso la Saletta della Circoscrizione 2, in via Buonarroti, si è tenuta, alla presenza di poco meno di 40 persone, l'Assemblea Pubblica indetta dal Circolo 2 del PD di Monza a tema: la Variante al PGT cittadino in fase di discussione.
Sono intervenuti Giorgio Maioli e Roberto Scanagatti, moderatore Alessandro Gaviraghi.
Maioli ha brevemente riassunto la storia dei PRG (poi PGT) dagli anni '60 ad oggi, evidenziando soprattutto le palesi (volute) lacune di chiarezza della Variante proposta, lacune soprattutto quantitative: cubature, incrementi di popolazione previsti, impatto viabilistico, etc.
Scanagatti ha invece mostrato quanto sia contraddittorio l'atteggiamento dell'attuale Amministrazione nei confronti di quella degli anni 90 (con lo stesso sindaco) che aveva invece voluto fortemente l'approvazione dell'allora Piano Benevolo, coi famosi Parchi di Cintura Urbana.
Ha inoltre ribadito come la Variante sia talmente "eccessiva" da ogni punto di vista da rendere lecito il sospetto che, in realtà, essa abbia come unico scopo finale lo sfruttamento intensivo, a scopi di speculazione immobiliare, della ormai famigerata area della Cascinazza, la cui proprietà (precedente e attuale) è ben nota.
Scanagatti non ha mancato di ricordare come un ruolo determinante in questa vicenda sia ricoperto dall'attuale Ministro per lo Sviluppo Economico (sic) Paolo Romani, che in evidente dispregio di ogni logica e di ogni remora etica (e di buon gusto) continua a mantenere la carica (inconsitente) di Assessore all'Expo (di Monza? ....).
Gaviraghi si è limitato ad alcune puntualizzazioni di ordine politico, prima fra tutte, la falsità della qualunquistica (e purtroppo motlo "fashion") affermazione: "Tanto sono tutti uguali", evidenziando che la Variante di Piano è uno dei (tantissimi) esempi che dimostrano che votare per il PD NON è la stessa cosa che votare altri partiti, specialmente dell'area di Centro Destra.
Ha anche voluto ribadire che il'opposizione del PD alla Variante stessa è tutt'altro che un banale e immotivato "no" a un evidente scempio urbanistico e ambientale, essendoci molti altri modi a Monza per risolvere problemi abitativi (che, se ci sono, non sono risolvibili con speculazioni immobiliari) e per rilanciare l'economia (recupero di aree disemsse, pieno utilizzo delle abitazioni sfitte).
E' motivo di soddisfazione per i relatori che i primi interventi del pubblico intervenuto abbiano insistito sul fatto che la compiutezza della relazione rendesse quasi inutili domande di approfondimento.
Il dibattito si è svolto comunque, anche con momenti piuttosto animati, e ha riguardato anche altre problematiche del quartiere, come la costruenda pista ciclabile, e i problemi che sta creando agli esercenti della zona.
Unica nota stonata, il fatto che comunque, in un quartiere così popoloso, su un tema così importante, si fatichi ad avere un'audience superiore alle 40 persone. Materia sulla quale riflettere.

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