amministrative_monzaIn questo secondo e ultimo articolo andiamo a concludere l’analisi del voto delle Amministrative che riportato il centrosinistra a governare la città.

Il Pd: più punti percentuali rispetto al 2007

Nel netto calo dei votanti, il Partito Democratico sembra quello che ha pagato di meno questa fuga dal voto elettorale. Infatti rispetto alle migliaia di elettori del centrodestra che non sono andati a votare il Pd vede un calo di “sole” 760 persone che non si sono recate a votare (il 6% in meno) mentre è del 4,50% il voto percentuale in più per il Partito monzese.

Il Pd, passato dal 20,28% del 2007 al 24,77 nel voto di Maggio 2012.

In sostanza, il partito democratico mantiene sostanzialmente il proprio elettorato ma non riesce a intercettare il voto degli “scontenti” che non sono andati a votare.

Tabella

Il Pd nelle Circoscrizioni…..

Anche nelle circoscrizioni registriamo il trand di aumento percentuale positivo del Pd,  riscontrabile in tutte e 5 i collegi elettorali.

Significativi gli aumenti in due zone della città a noi storicamente ostiche: + 4,60 Centro-Libertà e + 5,58% S.Biagio-Cazzaniga e in ulteriore aumento i nostri votanti del Cederna-S.Donato (+ 4,82%), un collegio che ha avuto presente molti candidati della nostra lista.

Nelle Circoscrizion,i al di là di queste variazioni, andiamo dal 21 % del Cazzaniga-S-Biagio al 28,14 del Cederna S.Donato,  al 29,22% di S.Rocco che rimane il quartiere più votato dagli elettori del centrosinistra.

Tabella

E’ anche interessante capire quale “peso” e di conseguenza ruolo il Pd ha all’interno della coalizione di centrosinistra e che andamento ha avuto la nostra coalizione..

Facilmente misurabile rispetto ai seggi assegnati. 15 Pd, 2 IdV, 2 Città Persone, 1 Sel e nessuno per la FdS e per i Moderati Ecologisti.

In questa tabella è riportato anche il risultato della coalizione che ha sostenuto il candidato

sindaco del centro-sinistra nelle ultime due elezioni amministrative.

La coalizione pur con un calo di voti in termini assoluti (-5.354) ha mantenuto la

stessa percentuale rispetto ai voti validi per le liste: 38,3% nel 2007, 38,6% nel 2012. Questo in considerazione del calo degli elettori.

Il Partito Democratico ha rafforzato il suo peso all'interno della coalizione; infatti se la coalizione ha registrato una diminuzione di voti pari al 22,6% il PD ha avuto un calo

del solo 6,1%. la ripartizione dei seggi con il metodo d'Hondt, che "premia" i partiti con il maggior numero di voti ha portato al risultato evidenziato in tabella.

Pensiamo anche sia utile ricordare a confronto il “crollo” in percentuali dei voti nella coalizione del centrodestra, che presentatosi unito nel 2007 prese il 44,34% e diviso nel 2012 anche  sommandoli, vanno al 31& un crollo quindi di 13 punti.

Tabella

Il ruolo dei voti di preferenza nei risultati di lista

Nell’iniziale articolo di commento al voto amministrativo, avevamo già segnalato come 6000 voti di preferenza dati all’interno della lista del Pd (quasi il 50%), fosse stato un risultato eccezionale. Un risultato che andava a confermare la scommessa fatta dal partito di presentare una lista “di persone” credibili che parlassero alle diverse anime della città.

A conferma di questa affermazione, basterebbe andare a vedere, quanto molto meno abbia avuto il peso dei voti dati ai candidati nelle altre 21 liste.

Un esempio per tutti è quello del Movimento 5 Stelle, dove solo un elettore su dieci ha dato il voto di preferenza.

Un voto alla lista non alle persone, un voto di protesta e non a chi si era candidato a rappresentare la città e possibilmente a governare, visto che come altre liste avevano il loro candidato Sindaco.

Tabella

In conclusione: una analisi a freddo dell’andamento del voto è sempre utile per verificare gli andamenti positivi e problematici che un voto rappresenta. Una analisi utile ad avere consapevolezza del ruolo e del peso che il Pd si porterà nei prossimi anni in consiglio sia nel suo ruolo di governo sia all’interno della coalizione. Una lettura però anche corretta rispetto al “grande vincitore” di queste elezioni. Il “partito dei non votanti2 per il quale nei prossimi mesi e anni si dovrà fare una riflessione ma soprattutto azioni specifiche mirate per riportare questi elettori al voto e possibilmente nel centrosinistra.

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