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Nella giornata di sabato scorso i giovani del Foa Boccaccio hanno occupato il Cinema Apollo per l’intera giornata, disoccupandolo in serata.

Queste periodiche occupazioni simboliche dei ragazzi del centro sociale non possono essere ignorate e richiedono a tutti, in particolare all’Assessorato alle Politiche giovanili, una riflessione non più rinviabile.

Premesso che per essere molto chiari, come Gruppo Consigliare del Pd,  non abbiamo mai condiviso e mai condivideremo occupazioni che abbiano lo scopo di esproprio di aree pubbliche o private per farne un proprio uso, e che alcune delle proposte e dei comportamenti di questo gruppo non hanno trovato una nostra condivisione, questa ennesima loro provocazione non può essere lasciata cadere.

Nel Comunicato stampa distribuito dai giovani del Foa, si motiva l’occupazione come una iniziativa che ha lo scopo di denunciare la mancanza di spazi gestibili dai giovani di Monza . Si fa presente che alcuni cinema (Astra, Maestoso e appunto l’Apollo) da anni non trovano una loro destinazione d’uso e come per molte altre aree dimesse resta  un mancato utilizzo a favore della cittadinanza e resta il forte rischio di speculazioni edilizie da parte dei privati.

Difficile non riconoscere il dato di realtà denunciato dai ragazzi del FOA, così come è difficile negare che in città manchino spazi adeguati alla partecipazione giovanile e l’unico tentativo in atto da parte dell’A.C., quello dell’area ex Macello (Hub Young), per il quale sono previsti finanziamenti e opportunità per i giovani, non ha visto i giovani stessi della città né informati né coinvolti da protagonisti.

Il fatto che periodicamente le occupazioni si ripetano, oltre che essere un sintomo di mancate risposte da parte dell’Amministrazione Comunale, è anche segno di incomunicabilità dei due soggetti coinvolti, che secondo noi peccano entrambi di un’approccio ideologico.

I ragazzi del Foa Boccaccio non possono continuare a pretendere di diventare ed essere interlocutori, riempendo volantini e muri con slogan e linguaggi “antisistema” che comprensibilmente possono offendere e far chiudere a riccio l’A.C.; così come l’Assessorato e il Sindaco sbagliano a negare qualsiasi interlocuzione con i ragazzi del FOA, perché da loro targati politicamente e di conseguenza discriminati.

In molte città italiane governate dalla sinistra come dalla destra, l’interlocuzione, il dialogo, il confronto hanno permesso di trovare soluzioni, individuando spazi ma determinando accordi, contratti, protocolli d’intesa tra le parti che prevedono da parte delle Amministrazioni Comunali l’impegno a reperire spazi adeguati e da parte dei Centri il rispetto di precise regole e vincoli economici e comportamentali.

Il muro contro muro ideologico non porta da nessuna parte, soprattutto non fa gli interessi dell’intera città e dei giovani monzesi, si chiede quindi all’Assessore Sassoli e ai ragazzi del FOA di diventare adulti e assumere la responsabilità di trovare soluzioni attraverso il dialogo e il confronto indispensabile in situazioni come queste.

Sergio Civati

Consigliere Comunale PD

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