scuolaI tagli agli organici degli insegnanti che, se attuati, metteranno a rischio la continuità didattica e la qualità dell'insegnamento nel prossimo anno scolastico sono il motivo della protesta indetta martedì scorso da CGIL, CISL e UIL scuola di Milano e che è sfociata in un presidio davanti alla sede della Regione Lombardia.
A giustificare l'iniziativa bastano i numeri: in provincia di Milano, a fronte di un aumento della popolazione scolastica di quasi 2000 unità, nell'anno scolastico 2010/2011 è previsto un calo di 480 insegnanti nell'organico di diritto, un dato che mina la qualità dell'offerta didattica.
Al presidio ha partecipato una rappresentanza dei consiglieri regionali del PD, composta da Sara Valmaggi, Carlo Borghetti e Fabio Pizzul .
A seguito dell'incontro Pizzul ha diramato una nota per stigmatizzare le parole dell'assessore Rossoni alla delegazione di manifestanti: " affermare, come fa Rossoni, che il mondo della scuola non può essere indenne dai tagli dovuti alla crisi economica dimostra un atteggiamento passivo e quasi fatalista sul futuro della scuola. Sostenere, quasi con soddisfazione, che i tagli colpiscono la Lombardia in percentuale minore rispetto ad altre regioni, equivale ad uno sberleffo verso le tante famiglie che guardano con preoccupazione alla possibile riduzione del tempo scuola e della qualità dell'offerta formativa globale per i propri figli".
Lo scenario si aggrava se si guarda alla situazione degli insegnanti di sostegno per i quali non è previsto alcun incremento nel prossimo anno scolastico e che in Lombardia sono di gran lunga al di sotto dello standard necessario. "Il rischio - conclude il consigliere - è quello di scaricare sugli enti locali l'impegno economico utile a garantire i servizi necessari agli studenti. Una prospettiva insostenibile che deve trovare Regione Lombardia pronta ad un impegno preciso e concreto. Una regione come la nostra che chiede con forza maggiori competenze in ambito scolastico deve saper mettere in campo risposte e risorse per una scuola già troppo provata dai tagli. Si tratta di un compito non più derogabile".

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