villa-reale--anche-mia-fotoRiceviamo dal "Comitato Parco" e dal "Comitato La Villa è anche mia" il promemoria che pubblichiamo di seguito. Come viene spiegato nel promemoria il 9 luglio è attesa la decisone del Tar della Lombardia sul ricorso presentato dal comitato per vedere accertata l’illegittimità e/o nullità della concessione-contratto per la progettazione definitiva ed esecutiva dei lavori di restauro relativi al corpo centrale della Villa Reale e per l’esecuzione dei lavori e la gestione delle opere. Il sito darà ovviamante notiza circa l'esito dell'udenza.

Il 17 marzo 2010 è stato pubblicato da Infrastrutture Lombarde Spa, a nome e per conto del Consorzio Villa Reale e Parco, un bando di concessione di lavori pubblici ai sensi dell’art. 144 del D.Lgs 163/06 che, accanto alla progettazione ed esecuzione di lavori di recupero e rifunzionalizzazione del corpo centrale della Villa (9.000 mq) e degli spazi esterni – definiti lavori di ristrutturazione – prevede la gestione di tali spazi da parte dell’aggiudicatario per l’intera durata della concessione (dagli iniziali 30 anni ridotta a 22 anni). L’esito del bando è stato annunciato il 15 aprile 2011 e i lavori hanno avuto inizio il 5 marzo 2012.

Oltre undicimila cittadini e oltre cento personalità del mondo politico, culturale e artistico italiano hanno aderito all’appello del movimento “La Villa Reale è anche mia” per esprimere il loro dissenso sull’operazione in corso giudicando inaccettabile:

- che il recupero di un monumento di tale importanza venga affrontato per una sola porzione del corpo centrale ricorrendo allo strumento dell’appalto in concessione;

- che, nonostante l’appalto veda il concorso degli Enti consorziati alla copertura dei costi per circa 80% dell’intero importo, il cuore dell’intero complesso venga dato in concessione all’aggiudicatario per ventidue anni con conseguenti ricadute negative sul futuro utilizzo dell’insieme;

- che il complesso Villa sia declassato a mero contenitore di utilizzi funzionali alla rimuneratività del gestore privato, trascurando la primaria vocazione di bene pubblico, culturale e sociale.

Questa operazione è un esempio di privatizzazione di un bene culturale in cui l’Ente pubblico abdica al dovere costituzionale di salvaguardare un patrimonio di interesse nazionale da tramandare alle future generazioni. A ciò si aggiunge la constatazione che tale scelta va contro quanto disposto dall’art.8 dell’Atto di cessione gratuita del complesso Villa Reale e Parco da parte del demanio dello Stato del 1996 che ne vincola la destinazione ad attività museali, culturali e di rappresentanza.

Sulla base delle suddette considerazioni in data 19 settembre 2011 è stato presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro Infrastrutture Lombarde Spa, Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, Comune di Milano, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Italiana Costruzioni Spa, per l’accertamento dell’illegittimità e/o nullità della concessione-contratto per la progettazione definitiva ed esecutiva dei lavori relativi al corpo centrale della Villa Reale di Monza, per l’esecuzione dei lavori e la gestione delle opere.

L’udienza di merito del ricorso al TAR si terrà il 9 luglio 2014.

Il Comitato e’ inoltre in attesa di risposta dai Ministri dei beni e delle attività culturali, del turismo e dell'ambiente a una interrogazione parlamentare da parte di un gruppo di 22 senatori della Repubblica.

   

   

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