Lanciata un mese fa, la massiccia campagna reclutamento della giunta Pdl è stata un flop. Inutili i manifesti che tappezzano ancora le vie. Sconcertato il sindaco, Marco Rocchini, che aveva puntato forte sul pacchetto sicurezza firmato Maroni: "E' inutile negarlo, sono deluso. Se servirà, uscirò io stesso a vigilare".

Arcore boccia le ronde, nonostante l'appello del premier a "farsi avanti". Solo due suoi concittadini su 16mila hanno raccolto l'invito. Metà settembre, nel paesone brianzolo c'è la festa patronale. Silvio Berlusconi si concede alla folla, tra una foto e una barzelletta sprona la gente a indossare la pettorina "per difendere sicurezza e tranquillità". Lanciata un mese fa, la massiccia campagna reclutamento della giunta Pdl è stata un flop. Inutili i manifesti che tappezzano ancora le vie. Sconcertato il sindaco, Marco Rocchini, che aveva puntato forte sul pacchetto sicurezza firmato Maroni: E' inutile negarlo, sono deluso".

Seduto alla sua scrivania, dove fa capolino un vessillo di Forza Italia, è pronto a gettare la spugna: "Mi fermo qui. In caso di necessità, uscirò io a vigilare". Le ronde restano nel cassetto, non il controllo del territorio. Cittadina senza un centro, la piazza principale è il quadrato d'asfalto davanti a Villa San Martino, domicilio brianzolo di Berlusconi. Distante solo cento passi dal municipio. La residenza del presidente del consiglio è sorvegliata giorno e notte da 24 carabinieri spalmati su tre turni. Per non farsi mancare nulla in fatto di sicurezza, l'amministrazione ha installato 50 telecamere all'interno dei propri confini. Spesa complessiva: 300mila euro. Ma non basta alla città più videosorvegliata dalla provincia di Monza, che il sindaco dipinge come una periferia difficile, "con spaccio di droga e bande rivali che si scontrano per il controllo dei quartieri".

Una percezione smentita dai carabinieri: "I piccoli reati sono nella media da anni". La conferma, indiretta, arriva anche da uno dei due iscritti alle ronde, Gianni Fumagalli, che spiega così la propria adesione: "Sono in pensione, non sopporto di vedere il parcheggio della stazione ferroviaria preso di mira dai vandali". La Lega non si rassegna. "Ci riproveremo - annuncia Beniamino Redaelli, consigliere di maggioranza del Carroccio - La gente è pigra, sa solo lamentarsi". Esulta l'opposizione: "L'Arcore civile e democratica risponde con le pernacchie a queste proposte. Non servono ronde. Per la sicurezza bastano le forze dell'ordine. Occorre un'amministrazione vicina ai veri problemi della gente", risponde Fausto Perego, capogruppo locale del Pd. In città molti la pensano come lui: "Vogliamo piste ciclabili, non sceriffi", dice Daniela Viganò, con in braccio il figlio, alla testa di un gruppo di mamme fuori dall'asilo.

16 ottobre 2009 - di Gabriele Cereda - La Repubblica Milano.it

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