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Paciello-1pianoAbbiamo incontrato e intervistato Donatella Paciello, prima donna Presidente del Consiglio Comunale a Monza, una personalità nuova per l’Amministrazione Comunale, per un ruolo complesso e difficile , che aveva messo a dura prova anche i colleghi precedenti.

Che relazione esiste tra il ruolo  di Presidente del Consiglio Comunale e le tua esperienza personale  e professionale?

Così come per la mia professione (faccio l’avvocato), anche l’assumere questa responsabilità risponde ad una motivazione che ho avuto da sempre, quella di avere a cuore il rispetto delle regole, la trasparenza e i principi di legalità e democrazia.

Certo  si tratta di una sfida difficile, ma penso e mi auguro di rispondere alle attese e alla fiducia data, con impegno e competenza.

Che impatto hai avuto con questo nuovo ruolo, con l’aula, con i colleghi; quali i primi problemi che hai incontrato e come ti sei mossa?

La prima vera questione, con la quale ho dovuto fare i conti, riguarda la necessità di dovere svolgere il mio compito in presenza di statuti e regolamenti che hanno ampi margini di interpretazione e di conseguenza anche  ampi spazi  di strumentalità.

Questo mi ha portato inevitabilmente , nella prima fase,  a “scontrarmi” con una serie di problemi e  conflitti in aula. Si è trattato in particolare di episodi avvenuti  durante un passaggio  importante e delicato, come quello della revoca della variante al Pgt. Tutto ciò  frutto anche,  probabilmente,   di una certa “rigidità” reciproca, mia e di alcuni colleghi presenti in aula.

“Prese le misure” da parte mia e conquistata la fiducia dei colleghi , le cose sono andate poi decisamente meglio e questo mi incoraggia per il lavoro futuro.

Veniamo da due stagioni legislative, nelle quali a Monza, in Consiglio Comunale , si sono consumate spesso mancanza di rispetto delle istituzioni, delle regole e delle stesse persone…Ci sono, secondo te, le condizioni e le volontà per una ripresa corretta del funzionamento istituzionale e consigliare?

Si! Per due ordini di ragioni: una generale e una locale.

Il clima nel paese è cambiato: la crisi economica e quella della politica e dei partiti, stanno spingendo tutti ad assumere un ruolo più consono, responsabile e collaborativo, altrimenti la gente davvero non ci capirebbe,  anche a Monza.

In Consiglio Comunale , e questi primi mesi lo confermano,   esistono personalità e “caratteri” trasversali a maggioranza e minoranza, che favoriscono  clima e condizioni affinché le istituzioni riprendano un  ruolo positivo e”alto” della politica.

Io sto cercando di svolgere al meglio il mio ruolo di garanzia per tutti, cercando in particolare di coinvolgere la minoranza nei processi di partecipazione , che dovranno portare nel tempo a una modifica dei regolamenti.

Sono convinta che il mio atteggiamento inclusivo , alla lunga pagherà positivamente.

Dopo tanti anni, dalla Legge Bassanini (Riforma degli Enti locali) ad oggi, a Monza  ma non solo ,  gli organismi istituzionali sembrano sempre più logori e comunque inadeguati alle necessità di efficacia del loro funzionamento e di democrazia da parte degli eletti.

Sembrano, i Consigli e le Commissioni, sempre  più  “luoghi delle parole” e non delle “azioni”’; ci si vuole mettere mano per il futuro o no?

Condivido i pericoli enunciati e inizio col dire che ci stiamo già mettendo mano.

Ho promosso un Gruppo di lavoro tra ufficio di presidenza e consiglieri , per costruire una proposta di nuovo regolamento;  le Commissioni Consigliari , che a breve avvieranno i loro lavori, dovranno sempre  più assumere ruolo e responsabilità di “istruttorie deliberative” , che agevolino il lavoro del Consiglio Comunale.

Oggetto di una riflessione simile o addirittura di una riforma più radicale , saranno le Commissioni Comunali, che dovrebbero, secondo me, assumere sempre più una funzione consultiva, aperta al territorio e non solo al Consiglio.

Ma il lavoro più importante sarà quello di snellire e semplificare il lavoro dei Consigli Comunali, facendoli diventare sempre più luoghi deliberativi sulle questioni  importanti,  ma anche occasioni di dibattito democratico vero, sui temi che stanno a cuore alle istituzioni e alla città.

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