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appiani-5Con questo numero del giornale on line, iniziamo un percorso di interviste con chi nell’Amministrazione comunale ha assunto responsabilità amministrative. Pensiamo che questo possa essere utile a  favorire una relazione tra chi è impegnato su questo fronte comunale e chi (gli elettori) hanno  dato a loro fiducia.

Iniziamo con Silvano Appiani -  Consigliere con Delega allo Sport, una delega che scopriremo  poi , ha lo stesso valore di una delega assessorile.

In questa intervista potremo conoscere Silvano (per chi non lo conoscesse ancora):  una persona che dopo avere partecipato (sportivamente) alle primarie, ora si cimenta in una gara ancor più difficile (quella delle delega), con quella passione e dedizione che corrisponde alla sua sensibilità da sempre: lo sport e per la sua città.

Che relazione esiste tra l’essere diventato il Consigliere con la Delega allo Sport e la tua storia ed esperienza personale?

In una battuta. potrei dire che nella Famiglia Appiani “lo Sport è di casa”, .perché, prima io per un vita e adesso mio figlio da qualche anno, ci siamo sempre occupati di sport.

Sono stato da ragazzo giocatore di Pallacanestro in Forti e Liberi prima poi Presidente nella Pallacanestro Basket di Villasanta; ho praticato per anni il tennis amatoriale ed  ho dato una mano come professionista alla gestione Giambelli per il Calcio Monza e infine, nell’ultima legislatura partecipavo ai lavori della Commissione Sport comunale.

Ho accettato di buon grado la proposta che mi ha fatto il Sindaco,  perchè questa dello Sport è una mia  passione e sensibilità da sempre ed è per me l’opportunità per assumere  una responsabilità e un servizio per la mia città che amo particolarmente come monzese doc da sempre.

Ma perché solo una delega ad un Consigliere e non un Assessorato?...non si rischia di ritenere ancora una volta la Sport, un po’ la cenerentola delle Amministrazioni comunali?

Va fatta una prima chiarezza: con la legge “Calderoli” sulla semplificazione amministrativa: la Giunta si è ridotta rispetto al passato ed ha ora solo 9 assessorati, questo ha costretto il Sindaco ad ingegnarsi in un difficile lavoro di accorpamento tra le diverse tematiche.

Il rischio era proprio questo: che lo sport andasse dentro un “gran calderone” e non avesse riconosciuto quello spazio e quella attenzione specifica che invece merita.

L’unica differenza tra Assessore e Consigliere con delega è quella che, pur partecipando, non posso votare in Giunta (come prevede la legge) non ricevo compenso alcuno; per il resto mi sono state date le stesse condizioni: autonomie, uffici e le risorse (poche) come per tutti gli altri.

Dipenderà da me, da noi, dalle associazioni, dal confronto con i Cantiere delle Idee,  far sì che il programma previsto di Scanagatti si realizzi. Dipenderà quindi ancora una volta molto da passione e partecipazione.

Quali sono i problemi più grandi che hai subito incontrato e come ti stai muovendo al proposito?

Un problema comune a quello degli altri assessorati è quello della attuale mancanza di  risorse che in tempi di crisi e di tagli riduce tutto all’osso.

In particolare, il problema prioritario incontrato è quello di riuscire a far fronte alla diffusa domanda di strutture e nuovi spazi per lo sport, in una città che annovera 160 Associazioni e più di 10 mila persone che fanno sport in città.

La prima vera urgenza è stata quella di “bloccare” la privatizzazione ventennale del NEI prevista dalla vecchia Amministrazione e garantire per inizio settembre la ripresa delle attività sportive. Abbiamo dovuto trovare un minimo delle risorse necessarie per ripartire e per porre  mano alle opere necessarie al rendere agibile la struttura.

Per il futuro, dovremo insieme costruire un progetto che possa prevedere la fruttuosa collaborazione di gestione tra ente pubblico, associazioni e servizi privati garantendo qualità e continuità del centro..

Un secondo lavoro avviato, riguarda un censimento fatto dello stato attuale di gestione e utilizzo delle strutture sportive scolastiche e non.

Venute a meno le Circoscrizioni, con l’assenso dei dirigenti scolastici, stiamo lavorando affinché sempre di più le singole associazioni da sole o assieme assumano responsabilità di gestione delle strutture e cresca il loro  “senso di appartenenza alla comunità”. In ogni caso, anche nelle situazioni più complesse garantiremo la funzione pubblica delle strutture sportive.

Insomma più responsabilizzazione, più partecipazione  e meno costi.

Si dice, anche in questo caso le “politiche sono tutte e uguali”…è così?...quale è il suo modello amministrativo e politico che intende proporre con l’Amministrazione Scanagatti?

Lo sport è per me da sempre, come lo è per il centrosinistra  una risorsa e un luogo nel quale è possibile “stare bene” con la salute, vivere una esperienza educativa (il rispetto delle regole), favorire una funzione sociale nel territorio e di integrazione per i più svantaggiati e per i nuovi cittadini.

Il mio (impegnativo) compito, sarà sopratutto quello di coordinare e attivare processi positivi all’esterno nel territorio con le associazioni e il volontariato; all’interno dell’Amministrazione con un lavoro interassessorile (servizi sociali, giovani, opere pubbliche etc.) che ritengo fondamentale e che ho già avviato.

Questo non significa non dedicare attenzione, all’importanza che hanno per Monza i “grandi eventi” e il funzionamento delle grandi strutture sportive.

Questo perché, sono convinto che questi eventi in città favoriscano il turismo e l’attenzione e la partecipazione amatoriali di nuovi aderenti alle singole discipline sportive.

Appunto Appiani, in questi anni abbiamo visto il graduale e sconfortante decadimento, insuccessi e abbandono delle grandi presenze in città: Il Calcio Monza compie 100 anni ma è sempre sull’orlo del fallimento, la Forti liberi è a rischio di estinzione, l’Autodromo soffre di un crisi dirigenziale senza precedenti, l’Acqua Paradiso ha chiuso i rubinetti ed ha abbandonato il Volley monzese….. e allora lei, voi che fate?.

Dividerei in due la questione posta.

Per alcune situazioni, come Calcio Monza e Forti e Liberti, noi possiamo agevolare, favorire e sostenere ma non spetta a noi e nemmeno si ha le risorse per risolvere problemi con quell’ordine  di grandezza.

Riguardo invece alla possibilità di  riprendere in mano la valorizzazione e un rilancio delle “grandi presenze” sportive in città, ci siamo da subito mossi.

La riuscita di MonzaGp e le parole chiare di Scanagatti sull’Autodromo riguardo alla necessità di una ri definizione del patto di collaborazione tra Comune e Sias; l’aver firmato la convenzione per il Palazzetto dello Sport con “Consorzio Vero Volley” che riporterà in città, non solo una squadra maschile monzese di Serie A2 e una femminile di B1, ma soprattutto la possibilità per 1500 ragazzi di praticare volley a Monza.

Una struttura quella del Palasport, che vedrà ancora volentieri le nazionali italiane di pallavolo.

Infine, un altro esempio positivo lo abbiamo già vissuto e tenteremo di confermarlo, è quello che riguarda il Rugby: una disciplina in città, che sempre di più vede bambini, ragazzi e ragazze partecipare con entusiasmo e che nel momento che si ospitano al Brianteo grandi eventi nazionali e internazionali,  questa presenza ha poi sempre un grande ritorno in termini di nuova aggregazione giovanile, con nuova  voglia di pratica quotidiana.

Una riflessione conclusiva, se permettete: la sfida vera a Monza è  passare dalle singole auto referenzialità a processi di partecipazione reali che favoriscano lo sport, i suoi valori e la comunità monzese.

Per saperne di più su Silvano Appiani:

http://www.cittapersone.it/elezioni-amministrative-2012/candidati/appiani-silvano 

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